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Volete energia? Coprite i tetti di pannelli solari!

ECONOMIA E POLITICA - 28 03 2022 - Ezio (Méngu)

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/Un ottimo esempio di pannelli solari sul tetto
Un ottimo esempio di pannelli solari sul tetto (Foto Méngu)

Era il tempo dell’Autoritarismo, per intenderci quel tempo sul finire degli anni quaranta e d’inizio della seconda guerra Mondiale. Il Partito aveva scritto sui muri delle strade la scritta: “ Taci ! Il nemico ti ascolta “ L’ordine era quello di tenere la bocca chiusa e accontentarsi di quello che si poteva avere. Occorreva filar diritto e chi era di favella contraria diventava, suo malgrado, gran bevitore d’ olio di ricino. Allora, alla naturale supplica del popolino d’avere alcune elementari comodità in casa, per esempio l’acqua corrente, si racconta che la risposta di un Gerarca  illuminato abbia tuonato : “Volete l’acqua in casa ? Bene! Scoperchiate i tetti!! “.

 

Ora, nei nostri tempi postmoderni e pieni di grandi cambiamenti e di fame di energia, per potere continuare ad avere le nostre comodità di casa mi sentirei di sussurrare, pur non essendo un Gerarca: “Volete l’energia elettrica? Bene! Coprite i vostri tetti di pannelli solari “. Ricordiamolo senza andare troppo lontano con la fantasia che sui tetti delle nostre case ( falde) c’è uno scrigno “ d’oro “ che va scoperto e utilizzato. E’ l’energia del sole che fa vivere la natura e che ci dà il pane quotidiano. Di notte il sole non c’è, la natura riposa perché il rifornimento di energia l’ha fatto di giorno.  Sono ormai più di cinque miliardi di anni che la fornace del sole ci alimenta ed è destinata a durare ancora miliardi di anni.

 

Anche ignorando l’aspetto astronomico del sole, miracolo della natura, quello che ci interessa è sapere che ogni metro quadro di suolo o di mare irradiato dai raggi solari (fotoni) riceve un irraggiamento medio annuale che varia dai 3,6 kWh/metro quadro/ giorno ( per pianura Padana) ai 4,7 kWh/ metro quadro/ giorno (per il centro Sud e ai 5,4 kWh/metro quadro/giorno (per la Sicilia). Per coloro che volessero conoscere con esattezza il valore dell’irraggiamento solare nella loro zona, esistono mappe che danno i valori medi della radiazione solare giornaliera e solare annuale ( fonte Atlas )  Orbene per avere tre kW di potenza ci vogliono dai 12 ai 14 pannelli solari  con l’occupazione di circa 21-27  metri quadrati di spazio di falda del tetto. Un impianto di tale potenza produce normalmente in Italia dai 3.300 a 5.500 kWh all’anno. Più la falda del tetto è ampia, più pannelli solari si possono posare e maggiore sarà l’energia che se ne può trarre. Ricordiamo che il mare è formato da gocce d’acqua, così come la sommatoria di piccoli impianti fotovoltaici darà una produzione di energia importante per il fabbisogno Nazionale.

 

L’ energia non consumata durante il giorno può essere accumulata in apposite batterie o eventualmente consumata per le pompe di calore, per la ricarica delle auto elettriche e l’eventuale eccesso può essere fornita in rete. La spesa di installazione dei pannelli solari sul tetto, con i costi attuali dell’energia elettrica e con gli incentivi statali, può essere recuperata in pochi anni. I moderni pannelli solari facciali e bifacciali al silicio monocristallini hanno una ottima resa e durano più di vent’anni con un tempo di deterioramento molto lento. Si possono ritenere fortunati coloro che scopriranno d’avere un vero e proprio scrigno di energia sfruttabile sul proprio tetto o nel proprio giardino. Per avere una visione generale dello stato “ d’arte “ di installazione dei pannelli solari nella zona del Tiranese  si può usare Google Maps  e visionare dall’alto. Si vedrà, che pur essendo stati posati molti impianti solari sulle case nuove e su alcune strutture industriali c’è ancora molto spazio d’impiantistica e quindi possibilità di ricuperare molta energia solare.

 

Considerando poi il suolo di aree marginali e incolte, specie nell’area a lato del fiume Adda e del Poschiavino, nelle zone a “ zerbo “ ( almeno si toglie il disordine) si potrebbero attuare importanti impianti solari senza occupare un metro quadro di terreno agricolo. Qualcuno potrà dire: “ci sarà un danno di impatto ambientale” . Forse, ma è minimo poiché se un impianto si si realizza su un tetto, quasi non lo si scorge. Sulle aree residuali o incolte l’impatto può essere superiore ma tollerabile, e se quella parte di suolo occupata dall’impianto, in futuro, dovesse essere strettamente necessaria per altro uso basta poco lavoro, una chiave inglese e un cacciavite per smontare i pannelli solari recuperandoli e eventualmente usarli dove meglio conviene. Che ne pensate? Un sereno dibattito di opinione, su questo giornale, sulla possibilità di incremento impiantistico solare nel Tiranese potrebbe essere interessante.

 

Ezio (Méngu)

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