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Andate in pace e non cercate inutili masochismi

CULTURA E SPETTACOLO - 21 10 2020 - Ezio (Méngu)

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/Fratellanza e non masochismo
Fratellanza e non masochismo (foto di Méngu – Comunità di Romena)

Sono uscito dalla chiesa ristorato. Mi ha ristorato in spirito il Reverendo alla fine della funzione religiosa. Quel Sacerdote ha invitato i fedeli ad andare in Pace e non cercare inutili masochismi nella Vita. In verità l’ho sempre pensata così anch’io, ma sentendomelo dire da un Reverendo la cosa mi è parsa più vera. Forse non occorre essere sempre “ masochisti “ di troppe funzioni religiose o che si debba soffrire volontariamente per glorificare il Signore  poiché la sofferenza e i fatti calamitosi già ti investono in ogni momento senza cercarli, specie in questi momenti dove il coronavirus flagella buona parte del Mondo. Qualcuno riesce a spiegarmi perché in certe processioni, che fortunatamente ormai sono ritenute storiche,  vi erano i flagellatori che con il silicio si laceravano le carni? Dove andavano a finire quelle sofferenze ? Il sangue certamente cadeva per terra , ma la sofferenza andava diretta al Signore ? O forse era piacere sadico dei flagellanti o della gente che in fila e curiosi osservavano la scena sanguinaria ? Ecco che quell’ augurio, fatto cordialmente dal Reverendo illuminato, di andare in Pace e non cercare d’essere masochisti con sofferenze inutili l’ho gradito come una scodella di rosolio. Il Mondo non è  buono e neppure cattivo e la natura quando subisce violenza non perdona mai. Il nostro Mondo lo si può considerare come un campo neutro da seminare o se volete anche da concimare. Quello che rende buono caso mai la nostra Terra è il seme o il concime di bontà che noi spargiamo e che poi darà frutto, uno cento, mille o , in certi casi, nessuno. Mille rosari non danno frutto se non sono seguiti, anzi preceduti da semente buona sparsa sul terreno spesso arido che ci circonda.. Un altro mio pensiero del tutto personale mi rammenta come nel  passato tantissimo tempo prezioso è andato perso per aver dedicato spazio a controversie religiose, riti di dolore, di croci insanguinate e… di stiramento d’ossa per gli infedeli. Meglio se quel tempo l’avessero usato per far del bene al prossimo. Il Dio giusto  ama e non vuole dolore. Desidera solo la nostra felicità e il nostro bene. Dobbiamo tendere alla nostra felicità, al bene comune, alla solidarietà. Troppo spesso il dolore spegne la nostra anima, solo pochi sono i fortunati che nel dolore riescono a tenere la luce divina accesa. E nel caso occorresse  portare la Croce, per innumerevoli motivi,  ad esempio per via di una natura matrigna come nel caso della pandemia di coronavirus ; quel male dobbiamo in tutti i modi allontanarlo da noi. La fratellanza e la solidarietà è essenziale nel bisogno per riuscire a superare le dure prove della Vita.  Il male è quasi sempre sventura e non sempre può essere sopportato e compreso. Chi può comprendere il male degli innocenti ? Non credo proprio che il Creatore abbia bisogno delle nostre sofferenze, quindi è bene far di tutto per evitarle e men che meno  cercarle. Il primo miracolo nostro è la solidarietà.   

 

Ezio (Méngu)

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