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Al capolinea

CULTURA E SPETTACOLO - 15 05 2017 - Méngu

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/cimitero tirano

“Signori, la corsa è finita si scende, siamo al capolinea” con voce roca comanda l’uomo nero. “Di già ?” rispondono in coro i passeggeri del tram della Vita.

 

“No, noi non scenderemo ! Abbiamo ancora molte cose da fare, dice il portavoce dei passeggeri. Tutti gridano all’unisono: “No, non scenderemo! Alcuni di noi sono giovani, altri hanno i figli piccoli, altri hanno la moglie giovane, altri ancora hanno affari importanti in corso, altri hanno ricchezze che vogliono godere, altri sono importanti industriali, alcuni di noi sono politici di fama, altri sono alti prelati, altri ancora potenti uomini di stato altri ….no, noi non scenderemo!! Vogliamo fare un ‘altra corsa, pagheremo la corsa quanto vuoi. Per favore riparti con il tram della Vita !”.

 

“Poche storie , su, su, scendete dal tram, il vostro giro è finito, ora tocca ad altri. Voi tutti siete arrivati al capolinea! Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, dimenticate il passato.” ribatte roco ma suadente l’uomo nero. Poi continuando in tono minore “ mi spiace per voi, ma non posso fare eccezione per nessuno, nemmeno per il Papa.”

 

”Quando si arriva al capolinea il tram deve svuotarsi. Devo ripartire subito per raccogliere altri passeggeri. E’ una ruota, un giro inarrestabile. Su, su, da bravi scendete, le porte sono aperte. Ecco, bravi, scendete adagio uno alla volta senza parlare. Ora che siete scesi e distesi sulla nuda terra come un sacco di patate perché le gambe non vi sorreggono più, e non avete più voce per lamentarvi perché non avete più fiato, fatemi un cenno e indicatemi chi è il più importante tra di voi? Perché nessuno mi fa cenno? Ora, vi regalerò ancora un attimo di conoscenza per pensare prima di entrare nel tunnel luminoso dello spirito. Capirete tutti che il vostro affanno in vita era inutile. Quante volte vi ho sentito dire al vostro prossimo che domani avreste fatto ciò che oggi andava fatto perché non avevate tempo ? Che non vedevate la convenienza nel fare, nell’aiutare il bisognoso , nel pregare un Dio sconosciuto a tutti noi ma agognato nell’intimo ? Che il tempo era denaro, e che non potevate sprecarlo ? Che godersi anche l’ultimo attimo fuggente era la vostra scelta ? Orbene, il vostro tempo l’avete strizzato come i panni della lavandaia. Ora dunque riposate insieme ai vostri fratelli di un tempo che fu, in un Mondo dove tutto è ugual misura per tutti e che la giusta misura la giudica quel Dio che vi ha dato il vostro tempo sul tram della Vita. E ora riparto con il tram vuoto e presto sarà pieno d’altra gente. Buon riposo a tutti voi!”.

 

Méngu

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