MENU
/macchina

Tirano, una città che riparte... Guardando al futuro?

CRONACA - 21 09 2021 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/RIPARTE L'EDILIZIA A TIRANO
RIPARTE L'EDILIZIA A TIRANO

(Di I. Bormolini) E' stato positivo guardare la nostra città durante il periodo estivo, si è notata una buona ripresa del turismo; i visitatori, seppur con un certo ritardo rispetto alle altre stagioni pre-Covid, hanno nuovamente popolato Tirano.

Non mi baso sui numeri per affermare tutto questo, ma è stato sufficiente fare qualche passeggiata estiva per notare la presenza di gruppi o singole famiglie ben contente di godere delle bellezze culturali, storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche della città e del comprensorio locale.

In primo luogo, tutto questo a mio avviso, conferma le capacità di tutti coloro che negli anni hanno reso possibile costruire passo dopo passo, quello che è divenuto un volano economico per Tirano.

L'attuale ripartenza del settore turistico, inoltre, consente almeno in parte di recuperare economicamente ciò che a causa della pandemia era andato perduto. Ma c'è anche un altro aspetto da non sottovalutare, ovvero i grandi investimenti messi in campo, soprattutto in questi ultimissimi anni da alcuni imprenditori, i quali, hanno realizzato piccole o grandi strutture ricettive oppure ampliato l'offerta nel settore della ristorazione. Questa ripresa certamente va a promuovere questi sforzi atti a fornire un'immagine della città che si basa sull'accoglienza di massimo livello, su un'ampia offerta enogastronomica e sulla promozione delle peculiarità di Tirano e dei suoi dintorni.

Ma che Tirano stia ripartendo lo si nota anche da un altro particolare, ovvero l'edilizia, era da tempo che non si vedevano così tanti cantieri aperti e gru installate.

È vero, il Superbonus sta certamente facendo la sua parte ed è giusto che si sfrutti questa grande opportunità, ma tutto ciò se ben ci facciamo caso sta contribuendo a fornire una nuova immagine alla città, non mi pare eccessivo affermare che sotto questo aspetto Tirano si sta rifacendo il look.

Negli anni, nel centro storico e nelle antiche frazioni si sono visti una serie di interventi di riqualificazione di vecchissimi fabbricati che erano le tipiche dimore contadine di quel che fu l'antico borgo di Tirano. Questa tendenza sta fortunatamente continuando nel pieno rispetto di criteri progettuali ed interventi strutturali mirati a tutelare le caratteristiche originali di quelle abitazioni. Si sta dunque conferendo una nuova visione a storiche vie tiranesi senza però cancellare quell'identità che storicamente ci appartiene e fa parte delle nostre origini.

Non solo, in particolare negli ultimi mesi anche molti edifici abitativi realizzati negli anni Sessanta e settanta, periodi che avevano segnato una vera e propria espansione della città, sono al centro di oculate opere e gli effetti positivi si stanno già facendo notare, un abbandono di grigi e logorati colori, assieme ai benefici di un efficientamento energetico, sono certamente una bella immagine che ridona una parte del suo decoro alla città.

Oltre a nuove costruzioni che stanno sorgendo, devo dire che ho notato con piacere anche la demolizione di vecchio capannone quasi in centro città, la sua presenza stonava e non poco con la configurazione attuale e futura della città, dunque anche in via Cabasso, angolo via Robustelli, sta sorgendo una nuova costruzione che ben si sposerà, una volta ultimata, con il nuovo abito della Tirano.

In termini prettamente economici sia la ripresa del turismo che quella dell'edilizia fanno ben sperare e consentono almeno in parte di lenire gli effetti devastanti dovuti al drammatico periodo appena trascorso, sperando solo che gli effetti del Covid, non si ripresentino in maniera da compromettere la strada appena intrapresa.

Pensando proprio al settore dell'edilizia, torna alla mente un detto più che mai veritiero che dice che quando riparte questo settore l'intera economia si rimette in moto. Sinceramente se ne avverte la necessità, siamo infatti reduci non solo da una grave crisi dovuta all'ondata pandemica, ma appena prima stavamo respirando una ventata di cauto ottimismo dopo la lunghissima sciagura economico-finanziaria che ci aveva colpiti sin dal 2008.

Ora però la città si trova a dover affrontare un nuovo ed importante esame, quello della tangenziale, io credo anzi ne sono convinto che quest'opera tanto attesa, frutto di decenni di discussioni ed oggi ormai cantierabile, sia una manna per Tirano.

Mi pongo spesso dei pensieri su come sarà la città dopo il taglio inaugurale di questa vitale arteria, eccolo l'esame da superare, presentarsi pronti all'appuntamento con una cittadina rinnovata, dieri nuova, un luogo del buon vivere e del vivere nel bello.

Se privatamente si sta facendo molto per concorrere a questo obiettivo, credo che pubblicamente si debba fare ancora di più, il nuovo look di Tirano infatti passa anche da altri interventi importantissimi.

Mi rendo conto che da cittadino e redattore parlare o scrivere è facile, ben più complicato e sedere ai tavoli decisionali ed amministrativi, dove burocrazie e molto spesso mancanza di risorse forse la fanno da padroni.

Però occorre pensarci, perché un domani Tirano sarà molto più libera dal traffico veicolare, forse anche molto più sana a misura di cittadino e disegnata su una sempre maggior vocazione turistica.

Ma dove intervenire per fare della cittadina una località del buon vivere e del vivere nel bello?

Sostengo da anni che le piazze principali di Tirano, compresa la piazza Basilica, debbano essere al centro di una definitiva riqualificazione capace di ridare a questi luoghi la loro originaria bellezza e soprattutto rimarcare le loro valenze storiche, artistiche, culturali, economiche e religiose che sono impresse in questi ampi spazi.

Da ridisegnare in toto sono alcuni ingressi alla città, penso all'uscita dalla Svizzera con una via Elvezia che certo non è un bel biglietto da visita, analizzo il sottopassaggio di uno stinto rosa posto in onore di una tappa del Giro d'Italia e zone adiacenti, dove in gran parte regna l'incuria; almeno dalla parte opposta ciò che era l'ex Centro Zoo Tecnico compreso nell'area Foro Boario, dovrebbe con le opere in corso presentarsi meglio rispetto ad un recentissimo passato.

Piazze, ingressi a Tirano, cos'altro aggiungere nel calderone della città del bello...? La faccenda si fa complicata, quando si parla di vero e proprio degrado urbano. Sono questioni ormai annose quelle riferite all'area Sant'Agostino, al fabbricato dell'ex cinema Italia, oppure a quello dell'opificio Mottana.

Non pongo alcun dubbio sul fatto che l'Ammistrazione comunale, come già per altro dimostrato sia attenta a queste tematiche che coinvolgono anche aree private, ma per la Tirano del dopo tangenziale si rende necessario individuare soluzioni definitive.

Noi tiranesi ormai ci abbiamo fatto quasi il callo, ci siamo abituati, nonostante le critiche, ad oltrepassare le traballanti transenne sul viale Italia al cospetto della Mottana, ci interroghiamo pure su quanto quell'inestetico passaggio pedonale in via dei Benefattori possa essere definito come una soluzione a lungo termine, oppure transitando da via Sant' Agostino, ci domandiamo come possa coesistere un tal degrado al cospetto di una nobile dimora qual è lo storico palazzo Torelli e zone adiacenti.

Ma cosa dirà chi visita la città?

Ho la convinzione che la tangenziale contribuirà a ridarle lustro, a farla tornare meno caotica, più vivibile, per il bello occorre lavorarci, sia nelle piccole che nelle grandi particolarità. Tirano si merita un nuovo decoro urbano.

Buon lavoro!

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI