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La RSU si schiera a favore del personale sanitario di Sondrio

CRONACA - 14 04 2017 - Nadia Cola

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ABBIAMO DECISO DI SCRIVERE QUESTA LETTERA APERTA A TUTTA LA POSSIBILE UTENZA SANITARIA DELLA PROVINCIA DI SONDRIO PER EVIDENZIARE COME LA PROFESSIONALITA’ E IL LAVORO DELL’INFERMIERE E DEGLI OPERATORI DI SUPPORTO MERITINO ATTENZIONE E RISPETTO. TROPPO SPESSO, SONO I PRIMI A PAGARE GLI ERRORI DI UN ORGANIZZAZIONE AZIENDALE NON EFFICIENTE.

 

Poco tempo fa, sul quotidiano della nostra valle, sono stati pubblicati ben due articoli, scritti da familiari di pazienti ricoverati presso le strutture di Geriatria, Recupero e Riabilitazione Funzionale e Oncologia del Ospedale di Sondrio. Tre strutture separate solo nella gestione medica, mentre il personale infermieristico e di supporto, lavora su entrambe le strutture a rotazione, e frequentemente si trova a doversi supportare nella gestione della quotidianità.

 

La scrivente Rsu, ha deciso di pubblicare il seguente articolo per dare voce e sostegno alla professione infermieristica e agli operatori di supporto presenti in tali strutture, operatori che lavorano con mille difficoltà organizzative, create da una cattiva gestione e organizzazione, che ormai da anni persiste nella struttura di cui si sta parlando. Si potrebbe a questo punto definirla “disorganizzazione cronica” e come spesso accade, dove ai carichi di lavoro importanti, determinati da un insufficiente fabbisogno di risorse, ed una carente organizzazione, il rischio è la probabilità che la minor attenzione verso i bisogni del paziente, e talvolta anche l’errore aumentino, è sicuramente molto più elevato.

 

Errore che evidentemente e sfortunatamente non può che ricadere sull’utente che sta usufruendo di un sevizio sanitario. Purtroppo abbiamo constatato che questo sistema d’inefficienze, non ha coinvolto la dirigenza medica che spesso è colpevole di una determinata e consapevole organizzazione strutturale.

 

Non ha colpito chi realmente in Azienda è deputato alla programmazione, al controllo e gestione dell’ organizzazione delle strutture Sanitarie Ospedaliere, ma ahimè, come spesso accade, sono stati gli infermieri ad essere coinvolti in questo sistema di mal organizzazione, e sono spesso gli infermieri le vittime di attacchi mediatici che di riflesso sminuiscono il valore della professione infermieristica (“infermiere poco attento, infermiere negligente, l’infermiere colpevole... ”), spesso è il capo espiatorio della non efficienza organizzativa.

 

Leggendo l’articolo a cui si fa riferimento, è emerso in modo piuttosto palese lo scarso impegno ed interesse che gli infermieri ponevano nei confronti dei pazienti durante la propria attività assistenziale, senza evidenziare quale causa primaria, la mal gestione ed organizzazione quotidiana, presente da ormai troppo tempo. Nell’ articolo non si fa riferimento alcuno delle difficoltà che l’infermiere e gli altri operatori incontrano quotidianamente lavorando in condizioni di “ristrettezza e di carenza di risorse” infermieristiche e di supporto.

 

Come Rsu abbiamo constatato che nonostante le risapute difficoltà oggettive presenti giornalmente in quei reparti, difficoltà di cui l’organizzazione era ed è, perfettamente a conoscenza, nessuno si sia schierato al fianco dell’infermiere. Non il Dirigente delle professioni infermieristiche prima figura deputata al controllo ed operato della professione infermieristica e sanitaria in genere , non il Direttore di Struttura , non il Direttore di Dipartimento, e tanto meno i Vertici Aziendali della ASST Valtellina Alto Lario, coloro i quali devono rispondere dell’ organizzazione e sicurezza della struttura Sanitaria.

 

Alla luce di quanto fin qui rappresentato, come RSU possiamo affermare che nessuno dei preposti elencati, ha svolto responsabilmente e correttamente il ruolo che gli compete, con particolare riferimento all’ attenta valutazione delle criticità e delle priorità presenti da troppo tempo. E da troppo tempo mal gestite.

 

Come RSU abbiamo deciso di dire basta, abbiamo più volte chiesto e segnalato al tavolo di confronto aziendale, che non si può andare oltre, che siamo stanchi di false promesse e di azioni di tamponamento che di fatto risultano essere inconcludenti dal punto di vista del miglioramento organizzativo e dei carichi di lavoro presenti.

 

E’ ormai da troppo tempo che le risorse sono poche e perlopiù legate ad un alto turn over (segnale evidente di disagio organizzativo), risorse che devono gestire un carico di lavoro specifico per l’acuzia e post acuzia ma anche di prevenzione (mobilitazione del paziente), strettamente correlato a quel tipo di patologia del paziente anziano.

 

Siamo stanchi di evidenziare quanto si voglia non vedere e non si ponga la giusta attenzione nel risolvere i problemi segnalati . Auspichiamo quindi che venga dato il giusto peso e ascolto ai bisogni più e più volte segnalati, con un adeguato numero di personale infermieristico e di supporto. Ci auguriamo che, come richiesto più volte ai tavoli di confronto, venga attuata nel più breve tempo possibile una destrutturazione dei tre reparti , senza dover attendere altri due anni(come esplicitato dalla direzione).

 

Riteniamo urgente una ricollocazione di una parte della struttura, che gestisce l’acuzia, in altro reparto ospedaliero, con l’obiettivo di migliorare e dimezzare le quotidiane difficoltà che gli operatori riscontrano, ogni qualvolta devono spostare l’utente per indagini diagnostiche. Chiediamo ai vertici Aziendali, che sino ad oggi hanno sottovalutato e spostato l’ interesse in altra direzione , di porre finalmente la giusta e doverosa attenzione al problema. Continueremo a monitorare la situazione e, se necessario, passeremo ad altre azioni.

 

Nadia Cola

Coordinatore RSU ASST VALTELLINA VALCHIAVENNA

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