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Autorizzazioni contestate: Situazione critica per l'impianto di depurazione di Aprica

CRONACA - 23 02 2024 - Redazione

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/impianto di depurazione di Aprica

In seguito a una lunga attesa e molteplici solleciti, M. Cristina Cioccarelli e Lucia Codurelli hanno reso pubblica una lettera aperta riguardante la situazione preoccupante dell'impianto di depurazione di Aprica. La risposta ufficiale della Provincia di Sondrio (Settore Agricoltura, Ambiente, Caccia e Pesca) - Servizio Ambiente e Rifiuti, datata 05 settembre 2023, ha rivelato l'autorizzazione rilasciata nuovamente a SECAM spa, suscitando gravi preoccupazioni.

 

Il documento ufficiale conferma quanto denunciato dalle autrici, indicando che l'impianto, classificato con il codice DP01400401, risulta da una delibera della Regione Lombardia del 4 gennaio 2010 come "IMPIANTO DA DISMETTERE". Nonostante ciò, l'autorizzazione consente a SECAM spa di effettuare scarichi in torrente Aprica fino al 14 settembre 2027.

 

Le criticità evidenziate sono molteplici:

  1. L'impianto, definito come una fossa biologica, ha una capacità di gestione delle acque nere prevista per circa 9000 abitanti, mentre i residenti ad Aprica sono solo 1200.
  2. Durante i picchi di alta stagione turistica, il numero di persone raggiunge le 19000, il doppio della capacità dell'impianto.
  3. Il collettore, che potrebbe risolvere il problema, è inutilizzato da oltre 14 anni a causa di questioni amministrative e giudiziarie.
  4. Nonostante queste gravi problematiche, l'autorizzazione consente a SECAM spa di effettuare scarichi diretti nel fiume durante i periodi di picco stagionale.

 

Le autrici esprimono la loro preoccupazione riguardo alla gestione dei controlli, lasciati in capo alla stessa SECAM spa. Auspicano che la Procura di Sondrio intervenga per porre fine a questa situazione e sperano che la legge possa tutelare l'ambiente e prevenire eventuali disastri ambientali, specialmente in vista delle Olimpiadi del 2026.

 

La comunità locale e gli ambientalisti rimangono fiduciosi nella giustizia e nella responsabilità delle autorità competenti per risolvere questa criticità e preservare il territorio valtellinese.

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