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Christoph Hainz: “Born to climb”

SPORT E TEMPO LIBERO - 21 11 2017 - Silvio Mevio

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/Christoph Hainz
Foto Juriba

Un sabato, quello scorso (18 novembre 2017), veramente vissuto intensamente … grazie alle meravigliose immagini (proiezione del film di Markus Frings) del “documentario” sulla vita di Christoph Hainz dal titolo “L’Uomo delle Tre Cime” che ha letteralmente tenuto “inchiodati” alle sedie - dell’accogliente cine – auditorium Vittoria di Ponte in Valtellina – i numerosi appassionati accorsi per la ghiotta occasione.

 

Le sue origini, chiaramente altoatesine (Selva dei Molini - Bolzano), lo collocano a cavallo tra il Trentino Alto Adige e l’Austria (Tirolo), precisamente ai piedi delle Alpi dello Zillertal tra pittoreschi mulini e ruscelli di montagna, una zona - questa - che ha regalato all’alpinismo mondiale alcuni tra i nomi e cognomi più importanti della sua storia!

 

Hainz (classe 1962) testimonial e brand ambassadors del noto “marchio” altoatesino, Salewa, è intervenuto grazie alla collaborazione ed all’interessamento dello noto store “monomarca” di Sondrio di Luciano Baruta, proprio per festeggiare i sei anni dell’apertura dello stesso show room, avvenuta per l’appunto il 18 novembre del 2011.

 

La serata, ricca di contenuti alpinistici, sportivi e di solidarietà, è stata anche organizzata per raccogliere fondi da devolvere alla sottosezione del C.A.I. di Ponte in Valtellina per i restauri del noto rifugio Cederna – Maffina situato a 2583 metri in alta Val Fontana e precisamente nella Valle Forame (ai piedi della celeberrima cima del Pizzo Scalino).

 

Hanno presenziato, oltre al presidente della sottosezione di Ponte in Valtellina, Gianmaria Vairetti, anche quello della sottosezione di Teglio, Romano Binetti e Marusca Piatta presidente della sezione C.A.I. Valtellinese di Sondrio.

 

In sala – a fare da cornice ad un così importante avvenimento alpinistico - anche alcuni nomi noti dell’alpinismo locale e non come Camillo Della Vedova (tra l’altro vincitore - quest’anno - di due premi importanti e cioè quello dello Sportivo Sondriese 2017 e quello dedicato a Marcello Meroni – sezione alpinismo - per le sue non comuni doti nello “spendersi” nel volontariato, nell’insegnamento dell’alpinismo e del soccorso alpino); la guida alpina ed alpinista, Mario “Mariolino - Zenin” Conti, celebre Ragno di Lecco e primo a scalare il Cerro Torre con Casimiro Ferrari nel 1974; Maurizio Folini, notissimo pilota di elicottero e guida alpina anche lui assurto alle cronache internazionali per avere soccorso – con l’elicottero - in Himalaya (Colle Sud dell’Everest) un alpinista in difficoltà ad una quota prossima agli 8000 (maggio 2013).

 

Ma veniamo alla cronaca della serata!

Dicevamo in apertura di articolo che il numeroso ed attento pubblico accorso … è rimasto letteralmente “inchiodato” alle poltrone del cine - auditorium “Vittoria” di Ponte in Valtellina per quasi due ore (esattamente un’ora e 45 minuti), un tempo comunque passato con una velocità sorprendente anche in relazione alle suggestive immagini - commentate dallo stesso Hainz - che hanno evidenziato le sue straordinarie e non comuni capacità alpinistiche su ogni tipo di roccia e grado di difficoltà.

 

Il filmato e le immagini (molto caratteristiche le singole fotografie) hanno messo in evidenza le sue belle ed affascinanti avventure alpinistiche in tutto il mondo; ricordiamo a tale proposito ed in particolare … quelle a livello italiano, sulle “sue” Dolomiti (Tre Cime di Lavaredo) e sull’Ortler, a livello europeo sull’Eiger (Svizzera – Obeland bernese), a livello internazionale e mondiale in India (Shivling - Himalaya) e in Argentina (Patagonia) sul Fitz Roy tanto per citare quello più importanti … insomma un palmares di tutto rispetto che lo collocano nel “gotha” internazionale dell’alpinismo.

 

Passione, forza e coinvolgimento - assolutamente fuori “quota” e a dire poco eccezionali - sono gli elementi e gli “ingredienti” base per il successo di Christoph Hainz che gli “addetti ai lavori” lo definiscono un autentico maestro dell’arrampicata e dell’alpinismo che cerca la difficoltà e la bellezza su tutti i terreni: dalle grandi pareti alle difficili vie di arrampicata sportiva, dal ghiaccio alle grandi montagne di tutto il mondo!

 

Insomma, un alpinista “completo e a tutto tondo” che appartiene a quella stirpe di uomini che “sembrano” essere nati per la montagna e per l’alpinismo: ecco perché “born to climb”!

Non da ultimo perché meno importante, un grazie doveroso al comune ed alla parrocchia di Ponte in Valtellina per la squisita collaborazione.

 

Silvio Mevio

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