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Imprese turistiche: il ruolo del digitale

ECONOMIA E POLITICA - 20 12 2017 - redazione

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L’Italia è piena di posti meravigliosi da visitare, sia in estate che in inverno. Dalle spiagge della Sardegna conosciute per la sabbia rosa, al turismo in Valtellina per quanto riguarda le vacanze invernali, passando per un turismo consapevole atto a valorizzare il territorio ed i suoi prodotti. Per fortuna il nostro Paese è uno dei posti più scelti dai turisti di tutto il mondo quando si tratta di vacanze e di mete da visitare. Quel che è certo, però, è che con l’era digitale è cambiato anche il modo di fare turismo.

 

Anche perchè, una maggiore semplificazione amministrativa da parte delle imprese turistiche consente di competere meglio sulle piattaforme digitali. Secondo un’indagine condotta dalla Camera di Commercio di Firenze, la burocrazia incide negativamente sulle attività turistiche per il 73,7% degli intervistati. Le tasse vengono giudicate un ostacolo dal 71,7% del campione, soprattutto affittacamere e alberghi, mentre per il 67,2% il principale problema è rappresentato dalla complessità delle norme, accusate soprattutto dagli agriturismi: l’86,6% delle imprese di questo tipo considera eccessivi gli adempimenti amministrativi, mentre l’80,2% degli agriturismi considera le norme di settore troppo stringenti.

 

Particolarmente apprezzato dalle imprese del settore turistico, invece, sarebbe uno sfoltimento del numero di adempimenti amministrativi (33,1%), la creazione di una piattaforma operativa unica fra enti (23,2%), così come la lotta all’abusivismo.

 

Per favorire il turismo in Italia le aziende possono usufruire – fino al 2020 – del corposo credito d’imposta introdotto dal Governo per provare ad ammodernare e alzare la qualità delle strutture ricettive del nostro Paese, oltre che a favorirne la digitalizzazione partendo anche dal sostituire i vecchi macchinari dell’ufficio con quelli nuovi basati su Internet. Inizialmente destinato alle sole strutture alberghiere esistenti alla data del 1° gennaio 2012, ripartito in tre quote annuali di pari importo e con un'intensità del 30% delle spese sostenute nel triennio 2014-2016, il Tax Credit riqualificazione è stato prorogato e potenziato dalla legge di Bilancio 2017. Il nuovo emendamento alla manovra 2018 approvato dal Senato prevede lo stanziamento di 15 milioni per il 2020, 30 milioni per il 2012 e 15 milioni per il 2022. Si allarga anche l'attuale platea dei destinatari, aggiungendo ad alberghi e agriturismi anche i campeggi, mentre resta confermata l'aliquota al 65% e la lista delle spese agevolabili.

 

Quanto alle modalità attuative, un provvedimento del Ministero dei Beni culturali e del turismo aggiornerà la disciplina del Tax Credit, che viene riconosciuto in base all'ordine cronologico di presentazione delle istanze nei limiti delle risorse annualmente disponibili.

 

Manovre che, quindi, come abbiamo detto, servono a dare una nuova spinta al nostro turismo. Con i tanti posti disponibili nel nostro Paese, infatti, grazie ad un turismo oculato ed efficace è possibile creare tanti nuovi posti di lavoro e combattere la crisi economica. Bisogna, quindi, sfruttare appieno le potenzialità offerte dal nostro bellissimo territorio e, per farlo, è necessario volgere lo sguardo al futuro e tendere la mano alle nuove tecnologie e quindi all’era digitale che garantisce un successo assicurato nel breve e nel lungo termine.

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