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La meraviglia

CULTURA E SPETTACOLO - 26 05 2020 - Ezio (Méngu)

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/mascherina

Ero con due cari amici, un poco originali di carattere, ma piacevoli da starci insieme. Sostavamo innanzi al semaforo dell’incrocio tra il Viale Italia e la strada per la Piazza delle Stazioni in Tirano. Era il 12 di maggio del 2019 e il sole splendeva, mentre l’ aria in quel sito puzzava come in una officina. Eravamo in attesa che l’omino verde del semaforo desse il consenso per attraversare la strada e giungere in un elegante bar accanto. Mario sbuffava per l’attesa di due minuti buoni, tutti concessi alla carovana interminabile di automezzi . Nel frattempo Luigi tormentava il pulsante rosso di chiamata pedonale appeso al palo. Erano le 11,40 ora ideale per gustarci un aperitivo. Dopo lo sniffare di quell’aerosol avevamo bisogno di respirare aria buona e accomodarci come “ pascià “ a lato strada, nei comodi tavolini bevendo un vero aperitivo . Quand’ecco alle nostre spalle sopraggiungere una comitiva di turisti cinesi. Erano tutti molto eleganti, intendo nella loro” sconcertante” eleganza. Portavano il solito cappellino bianco, lo zainetto e la camicia a mezze maniche. Alcune donne avevano l’ombrellino aperto per ripararsi d’un sole che contribuiva solo a surriscaldare i caldi fumi dei gas di scarico dei camion. Si accomunano a noi nell’attesa infinita dei due minuti canonici. Ecco che Mario tira per una manica Luigi e gli dice meravigliato “ guarda, quattro cinesine con la mascherina “ . Lui si gira, le cinesine hanno intuito la sua meraviglia. Poi sottovoce dice : “benedette cinesine dalle gambe storte ma dal sorriso dolce e mascherato, se portano quelle pezze sulla bocca e sul naso come possono sentire il buon profumo di pizzoccheri e di chisciöl che esalano i nostri bei ristoranti ? “ Poiché il cinese non lo conosciamo ci limitiamo a sorridere , mentre le ragazze con la mascherina sul volto salutano con un cenno di capo. E’ fuoruscito finalmente l’omino verde. Attraversiamo lo stradone mentre il gruppo si dirige verso un noto ristorante. Mario incuriosito segue con lo sguardo le ragazze cinesi e dice : “Simpatiche eh? Ma con quelle mascherine sul viso , dai !” Di rimando Luigi “ Mah! quelle cinesine pensano forse che noi tiranesi siamo infetti ? O per caso è arrivata notizia in Cina che nel nostro bel viale Italia tira un’ aria non troppo salutare per via del traffico ? O per caso se la sono dimentica sul viso quando sono partiti da Pechino, città dove l’aerosol toglie la luce del sole?.“ Poi continua:” Guarda, piuttosto d’andare in giro imbavagliati così mi ritiro eremita nella baita Cabrèla ! E l’amico “ e io in Trivigno ! “ . E giù a ridere. Sciagurati i due per quella risata ! Sapevo che erano originali, ma non menagrami. Ora, 20 maggio 2020, chi transita in quel luogo dove hanno passeggiato le cinesine con mascherina in volto, tutti ma proprio tutti devono mascherarsi. Il coronavirus ci insegue ovunque ci troviamo e tenta di entrare nel nostro corpo dalla bocca, dal naso e persino dai nostri occhi e, meno male che disdegna i nostri orifizi inferiori. Pensando a quel nostro gran stupore , ora quel riso mi sembra “ amaro “ e quasi una ripicca di un diavolo vendicatore. Probabilmente le ragazze cinesi avevano vissuto prima di noi qualcosa di simile e si erano premunite per non avere guai sconosciuti. Tocchiamo ferro, non accada che in futuro, i nostri nipoti debbano sempre portare la mascherina per difendersi dall’inquinamento dell’aria e da altri virus maledetti. Dimenticavo di dirvi che ho incontrato quei due l’altro ieri, erano appena usciti dal bar. Avevano tutti e due la mascherina sul viso e dagli occhi arrossati mi sembravano “ fuori dalle asce “ ( fuori di testa) . Ho detto a Mario:” mùstru, ti dona proprio la mascherina, ma non come le cinesine che abbiamo visto l’anno scorso”. Lui, spazientito, ironico e tagliente come una falce appena affilata dal Pèpu mi mugugna: “ Tas giù, ma ‘mparàa àa nòtri che quàndu l’aqua la surmùnta ‘l cül se ‘mpàra a nùdà ( taci, abbiamo imparato che quando l’acqua sale sopra il sedere si impara a nuotare,…e nel nostro caso ci si ingegna per evitare il contagio da coronavirus ). Io penso che il buon vivere insegna che non conviene mai sorridere e meravigliarsi delle stranezze o dei fatti che capitano agli altri, poiché appena giri l’angolo magari capitano a te.

 

Ezio (Méngu)

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