MENU

Presidio dighe, "Finalmente qualcuno si muove: ora aspettiamo Sertori e Maffezzini"

CRONACA - 28 01 2020 - Comitato per la Razionalizzazione delle linee ad alta tensione

CONDIVIDI

/diga

Il Comitato apprezza la presa di posizione di UNCEM (Unione nazionale comuni comunità enti montani), che con nota del 17 gennaio 2020, si dice contraria all'uso delle agenzie interinali per il presidio delle dighe.

 

“Mi unisco alle preoccupazioni dei Sindaci e dei Sindacati – afferma Marco Bussone, Presidente Uncem – perché il personale dei territori è importantissimo visto il grado di formazione e conoscenza del contesto.

 Usare agenzie interinali per risparmiare rompe il patto di Enel con le zone montane. Abbiamo chiesto all’azienda, davanti a diversi Prefetti, di cambiare rotta su manutenzioni e gestione degli impianti.

Ora sulle dighe e sulla gestione degli invasi, con le loro concessioni in scadenza nel 2029, rischiamo di non avere più assunzioni locali.

Anche quella era una forma di restituzione dell'azienda ai territori.

 

Un grande guadagno per Enel dalla produzione idroelettrica e di conseguenza l'assunzione di personale locale.

Migliaia di famiglie hanno avuto anche due o più generazioni al lavoro nelle dighe.

Costruzione, guardiania, manutenzione, lungo 60, 70 anni.

Uncem guarda con sorpresa dunque alla decisione di Enel che ha sempre fatto di questo legame un elemento di crescita e di prestigio”.

 

Dai sindacati locali abbiamo appreso, nonostante la loro ufficiale contrarietà, che Enel ha appaltato parte delle guardianie locali ad una cooperativa.

Il tema non è nuovo, lo abbiamo già denunciato, e ci aspettiamo la mobilitazione delle istituzioni locali e non, a cominciare dal ns assessore regionale alla montagna ed energia Massimo Sertori, al nuovo presidente della conferenza dei presidenti delle comunità montane lombarde il convalligiano Tiziano Maffezzini, per bloccare questi progetti.

 

I concessionari non possono continuare solo nello sfruttare le risorse del territorio.

Piu’ in generale vogliamo riportare l'attenzione sulla legge regionale per il rinnovo delle concessioni idroelettriche, da fare entro fine marzo.

Dare lavoro di qualità, avere un piano di investimenti consistenti, garantire la manutenzione del territorio garantendo i ritorni sui territori devono essere requisiti fondamentali da inserire nella legge regionale e punti qualificanti nei bandi di assegnazione delle concessioni idroelettriche. Il tempo passa e non ci sono bozze (tranne la nostra!) sulle quali discutere.

 

Nonostante questo il comitato non manca di far sentire la sua voce e rilancia le proposte per una legge che possa avere come linee guida la tutela del territorio e lo sviluppo delle realtà locali.

 

Comitato per la Razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI