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Cronaca di ordinaria follia ferroviaria

CRONACA - 15 04 2024 - Lettera firmata

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/treno in stazione a Milano
Immagine di repertorio

Desidero aggiungere il resoconto della mia personale esperienza alla ripetuta e sconcertante serie di disguidi e disservizi che con cadenza ormai quasi quotidiana si verificano lungo la linea ferroviaria Milano-Tirano.

 

Domenica ero reduce da una splendida giornata trascorsa sul lago di Como e mi accingevo al rientro in Valtellina. A Varenna il treno partito dalla stazione Centrale alle 16.20, e regolarmente giunto a Lecco, è arrivato con circa tre quarti d'ora di ritardo (l'annuncio l'aveva quantificato in 15 minuti). Questo è successo perché i convogli diretti a Milano erano stracarichi e i viaggiatori hanno avuto difficoltà a salire sia su un locale che sul Concordia avviato verso la metropoli.

 

Scene del genere non sono nuove e dovrebbero indurre i responsabili di Trenord a far fronte al massiccio utilizzo del trasporto ferroviario nei weekend. Il treno diretto al capolinea valtellinese è riuscito a recuperare qualche minuto, ma a Morbegno si è verificato un guasto a una porta che ha vanificato il tempo riguadagnato. Prima di giungere a Sondrio noi malcapitati a bordo siamo stati preavvisati che, dato il ritardo accumulato, il treno avrebbe concluso lì la corsa, però ad attenderci ci sarebbe stato un altro convoglio pronto al binario 2. Senonché a Sondrio abbiamo avuto la sgradita sorpresa di apprendere che in realtà il convoglio in sosta al binario 2 era diretto a Milano e non a Tirano.

 

Il dubbio che si fosse trattato di un equivoco e che il nostro Concordia potesse proseguire per Tirano è presto scomparso e non ci è rimasto altro da fare che attendere ulteriori comunicazioni. Nonostante l'avviso che di lì a qualche decina di minuti sarebbe arrivato un treno a recuperarci, siccome si avvicinava l'orario di partenza di un bus sostitutivo, quello delle 19.30, ci siamo diretti al piazzale dell'autostazione per attenderne l'arrivo. Ci è toccato fare pure da guida a una coppia di anziani turisti dell'est che non sapevano più come raccapezzarsi; fatto sta che il pullman, sopraggiunto in orario, è ripartito solo dopo 20 minuti. Evidentemente nel frattempo sono intercorsi accordi fra l'autista e il personale di Trenord per poter avere il nulla osta e procedere fino a destinazione, dove siamo arrivati più stufi che stanchi, dati i tanti contrattempi, con quasi un'ora e mezza di ritardo sui tempi previsti.

 

Personalmente ho proseguito il tragitto con la mia auto lasciata parcheggiata a Tirano, ma mi sono messo nei panni di chi avrebbe dovuto proseguire per Bormio attendendo ancora un paio d'ore prima di poter ripartire con la corriera di linea. Ora mi tocca ripetermi per l'ennesima volta, dopo aver utilizzato la tratta Milano- Tirano per oltre quarant'anni per motivi di studio e lavoro e averne vissute di tutti i colori: è questo il biglietto da visita che intendiamo presentare alle decine di migliaia di visitatori che verranno in Valtellina in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026?

 

Prima di sventrare il territorio per realizzare la pur necessaria tangenziale di Tirano, sarebbe forse più opportuno dotarsi di un servizio ferroviario degno di questo nome e non da Paese del terzo mondo (con tutto il rispetto dovuto alle ferrovie di stati con minori risorse). A cosa servono gli interventi eseguiti d'estate e proseguiti durante l'anno se poi il risultato è una sequela di contrattempi senza fine? 

 

Vuoi vedere che, come già accaduto in occasione dei campionati mondiali di sci, per un paio di settimane tutto andrà alla perfezione salvo tornare in seguito a tormentare i pendolari di tutti i giorni con guasti, ritardi e financo soppressioni? Datemi retta, signori di Trenord, e chi per voi, cercate per favore di darvi una mossa se non volete perdere definitivamente la faccia di fronte ai vostri abituali utenti che non ne possono più di questa incresciosa situazione.  

 

G.M.

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