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Chi può si rifugi sui monti...

CRONACA - 31 08 2020 - Ezio (Méngu)

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/Un rifugio sicuro
Un rifugio sicuro

In questi tempi di Coronavirus abbiamo fatto mille pensieri. Tra questi mille è probabile che ne è passato uno per la testa che recita: “La mia libertà finisce là dove incomincia la tua“. Siamo sinceri; quante volte abbiamo visto delle persone che pur conoscendo a menadito le disposizioni di protezione per non infettare se stessi e gli altri le hanno ignorate volutamente, magari anche sotto i nostri sguardi severi. “Così non va bene ! ” abbiamo pensato, ma con queste persone abbiamo fatto “ cìtu “ ( silenzio ) . “ Cìtu“ perché siamo gentili d’animo e non abbiamo voluto riprendere un nostro simile . “Citù “ per il nostro quieto vivere. “Cìtu “ perché è un nostro amico, conoscente o addirittura nostro fratello . “ Cìtu “ perché ormai lo conosciamo come il solito coglione che anche se lo riprendi fa come prima, anzi per ripicca più di prima. “ Cìtu “ perché è uno che ne sa più dei luminari della medicina e sospetta che gli altri vogliono prenderlo per il sedere.

 

Ma se c’è una disposizione di legge va rispettata. Se non la rispetti allora sei un” fuorilegge” e devi essere punito con la normativa che la legge regola. Questa è democrazia. Intendiamoci, io sono ben lontano nel pensare che occorrono le squadracce con al braccio la fascia bianca con la croce rossa della sanità pubblica, magari con la mano destra minacciosa che fa ruotare un manganello. ma vedrei volentieri le persone titolate per legge, con la fascia bianco al braccio e con la scritta rossa “ chi non rispetta la legge paga ! “ Vedrei volentieri le guardie girare con in mano il blocchetto delle multe. Magari dessero nessuna multa perché tutti rigano diritto ! Ho avuto piacere vedere e sentire, in una nota panetteria in Tirano, la signora che serviva al banco riprendere con fermezza militare un cliente che stava varcando la porta della bottega senza mascherina. Quello è ritornato sui suoi passi bardato, poi è entrato accolto dalla commessa con cordiale sorriso. Sicuri che siamo determinati come quella signora nel cacciare indietro un cliente non in regola ? Nei mesi passati giornali, televisioni e quant’altro ci hanno stroncato il cervello con ogni raccomandazione possibile per evitare il contagio. Abbiamo sentito di tutto e magari il contrario di tutto e intanto la falce della morte ha mietuto tantissime persone. Non solo in Itala , ma nel Mondo. Tanto parlare, raccomandare, e qual è ora il risultato in tanti paesi nel Mondo ? Siamo forse punto e a capo ? O forse il virus è un mostro intelligente che gioca con noi alla roulette russa ?

 

Adesso attacca oltre gli anziani anche i giovani. Quel virus è forse più scaltro di noi e ha pensato:” Giovani, ora vi sistemo io ! Ho mietuto molti vecchi e ora quelli scampati si sono messi in guardia, ma voi giovani con la Movida, la vostra vita notturna, la vostra spensieratezza sembra che ve ne fregate di me. Vi credete in una botte di ferro perché le vostre difese immunitarie sono forti, ma vi sbagliate. Adesso, se non state accorti toccherà anche a voi e se la scamperete avrete sulla coscienza d’essere stati di danno agli altri “ . E qui dovrebbe scattare nelle persone oneste, civili, democratiche l’avvertimento che dice “ “La mia libertà finisce là dove incomincia la tua.”. Orbene la nostra libertà ha un limite. Il limite è quello di non mettere in pericolo gli altri. Questa non è una novità che ci impone il Coronavirus, bensì una norma che ci circonda ogni giorno in tutte le nostre attività. Nessuno deve “ trasgredire “ e superare questa soglia.

 

La nostra vita è soprattutto quella di buona relazione, condivisione e amore . Se manca questa relazione e tutti vanno per la loro tangente cosa ci resterà da fare per difenderci seriamente dal Coronavirus ? Allora dovremo gridare : “Chi può si rifugi sul monti, negli anfratti, nei bunker …. !” Questa mattina sul viale Italia in Tirano ho sentito una signora che diceva ad alta voce e in modo affranto ad un professore : “ Il Coronavirus ha reso la vita impossibile anche ai nostri ragazzi, forse è meglio lasciare tutto al caso e che sia il destino a decidere la nostra e la loro sorte.” No, no ! Questa è una terribile espressione dettata da uno stress estremo che molti, moltissimi di noi vivono e sopportano con rassegnazione ormai da mesi. Io credo che la rassegnazione dovuta alla sofferenza è una bestia più crudele del Coronavirus poiché la Vita è battaglia. Allora battaglia sia come le armi che abbiamo. Uniti e determinati vinceremo!

 

Ezio (Méngu)

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