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Una guida per capire i Santuari di Valtellina e Valchiavenna

CULTURA E SPETTACOLO - 09 03 2017 - Don Augusto Bormolini

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/IL DISCEPOLO LA PRESE CON Sè

Questo nuovo testo di don Battista Rinaldi, che raccoglie anche alcuni suoi scritti precedenti, si presenta come una “guida” per capire i nostri Santuari situati in Valtellina e Valchiavenna. E’ però una guida speciale, originale, “straordinaria”.

 

Sì perché di solito troviamo guide utili per capire la storia, l’architettura, l’arte, le pitture, le sculture ecc. Molte di queste guide sono dettagliatissime nel descrivere tutti i  particolari. Sono pertanto utili e preziose dal punto di vista culturale.
Il testo di don Battista, invece,  vuole andare più nel profondo: vuol cogliere il “senso” di questi edifici religiosi, le motivazioni esplicite o implicite per cui sono stati costruiti così numerosi sul nostro territorio (interessante la sua ipotesi che troviamo nel capitolo finale), il perché di tanta devozione e di tanto afflusso di pellegrini. Si potrebbe dire che è utile e prezioso dal punto di vista di edificazione religiosa.  Leggendolo possiamo trovare un valido aiuto per approfondire la nostra fede e per chiarire il vero significato della devozione popolare.

 

In queste pagine traspaiono anche alcuni ricordi personali dell’autore – riguardanti specialmente la sua infanzia – che ci aiutano a capire come i Santuari possano suscitare emozioni, sentimenti, impressioni che restano indelebili nel cuore e nella memoria di chi li visita.

 

Si tratta di un testo -“pretesto”. Nel senso che parlando e prendendo spunto dalla presentazione di cinque Santuari del nostro territorio provinciale (Tirano, Primolo, Gallivaggio, Tresivio, Grosotto), don Battista approfondisce vari aspetti teologici e biblici.
Vengono letti e commentati esegeticamente e spiritualmente vari brani della Scrittura sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.
Molte pagine sono dedicate ad illustrare il Mistero dell’Incarnazione con le sue conseguenze per la vita della Chiesa e dei cristiani nel mondo d’oggi.

 

Naturalmente non è trascurata la riflessione sull’importante ruolo di Maria all’interno della Storia della Salvezza e sul significato autentico della devozione mariana nel nostro tempo a partire dal Magistero del Concilio Vaticano II e dai documenti pontifici più recenti.

 

Ma queste pagine ci fanno riflettere anche su molti altri argomenti come ad es.: 

  • il senso “religioso” dei miracoli che troviamo nei Vangeli,  e anche in alcune cronache antiche dei nostri Santuari;
  • il significato di credere e della fede;
  • il valore del linguaggio simbolico;
  • una importante riflessione sulla teologia della Grazia;
  • la preziosità della vita quotidiana nei suoi vari aspetti;
  • i laici come necessari protagonisti della vita della chiesa;
  • la misericordia di Dio e di conseguenza la nostra misericordia;
  • il valore del Giorno del Signore;
  • il senso profondo dell’Eucaristia.

 

E tanti altri temi. Come si vede il ventaglio di riflessioni che la lettura di queste pagine apre è molto ampio. E’ una lettura da fare con calma. A tratti è impegnativa proprio perché profonda e seria. Ma bisogna riconoscere che questo testo – pretesto sui Santuari può aiutarci a capirne meglio il loro valore e a edificare su più solide basi la nostra conoscenza della fede.

 

Don Augusto Bormolini

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