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Nonno Méngu racconta: "La ruota della vita"

CULTURA E SPETTACOLO - 04 04 2020 - Ezio (Méngu)

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/ruota panoramica

La Vita è simile ad una grande ruota panoramica.

Quando sei in alto ti senti euforico, felice,

padrone del Mondo.

Quando la ruota gira e cali in basso

ti si avvicina lo spazio terreno,

ma il tuo cuore brama ancora volare alto.

Invoca che la ruota non si fermi,

e che giri ancora per portarti in alto.

Fortunato sarai se la ruota della Vita

si ferma quando sarai in alto.

Lassù la tua visione del Mondo sarà gioiosa,

in basso vedrai solo polvere.

 

e.m.

 

 

La ruota della Vita

Fortunatamente pochi lo sanno, forse lo sanno solo i Santi.

Quando un persona nasce in questo mondo, appena vede la luce, il Signore lo benedice poi va ad una grande tavola rotonda dove alla estremità vi sono conficcati centoventi chiodi egualmente distanziati tra di loro .

Al centro della grande tavola rotonda v’è un perno con un’ asta che gira.

L’asta alla sua estremità è munita di un cartoncino che va a strisciare sui chiodi numerati posti sulla circonferenza del tavolo tondo.

Questi sono i chiodi della durata della vita.

Il Signore sferra un gran colpo di ruota all’asta che si mette a girare velocemente. Il cartoncino striscia sui chiodi dapprima velocemente :

Tach ! Tach! Tach! Tach! Poi a causa dell’attrito che fa il cartellino strisciando sui chiodi l’asta gira sempre meno velocemente fino a fermarsi su un chiodo ; Tach..! Tach ..! Tach..! Tach..! e lì giace. Su quel chiodo vi è segnato il numero di anni di vita . Tra quel chiodo e il successivo vi sono segnati i giorni di vita.

Per capirci, il marchingegno è come la “ pesca “ che c’era in Tirano all’angolo della vecchia caserma Torelli , ora abbattuta per far posto alla Banca Credito Valtellinese . Quella pesca era gestita da un tiranese sempre allegro e con un gran vocione . Invitava tutti a giocare e con dieci lire si poteva vincere quasi sempre una caramella o un torrone; i più fortunati un orsacchiotto. Una solo differenza ; il colpo di ruota lo tirava chi pagava. Ma torniamo alla “ pesca “ del Signore.

Ora chi ha letto queste righe sa come il Signore stabilisce la durata della nostra vita .

Però non ci fa conoscere su quale chiodo si ferma la “ pesca “, cioè non ci fa conoscere quanto tempo viviamo.

Ma così non fu per Bortolo che era già un furbone appena aprì gli occhi su questo mondo.

Con occhio lesto vide il Signore far girar la ruota e vide anche quanto doveva vivere . Può darsi che il Signore si fosse accorto della sbirciata del Bortolo ma non disse nulla.

Ottantacinque anni e 13 giorni.! La sua vita doveva durare tanto.

Ne aveva di tempo per godersela. Da piccolo fece il birichino, da ragazzo ne fece peggio che Bertoldo , da grande fu un brigante e da vecchio si fece “ balòs “ come si dice da queste parti. Ne combinò di tutti i colori perché tanto lui sapeva che doveva di certo campare ottantacinque anni e tredici giorni

Nella sua vita aveva visto i suoi amici pregare il Signore perché desse loro la salute, ogni giorno per loro la vita era un dono di Dio. Per lui no, perché sapeva il suo futuro.

Purtroppo la vita passa in un baleno e così il Bortolo raggiunse ottantacinque anni.

Aveva ancora tredici giorni di vita e fu preso da tormento e paura .Il suo cartellino orologio stava per scadere; non aveva più speranze perché sapeva il suo futuro.

Pregò cosi insistentemente che il Signore fu costretto a dargli ascolto .

Gli disse “ Caro Bortolo hai voluto sbirciare il mio operato e io ti ho lasciato fare. Ora hai capito che è meglio vivere di speranze giorno per giorno, che sapere ciò che ci accadrà . Solo così la vita si gusta come dono. Hai toccato con mano che quando si possiede una cosa per certa essa con il tempo perde di valore e la si sciupa per un nonnulla. Ti do una dritta che ti può servire ” Chi nella vita vive sperando muore cantando “.

Bortolo gli rispose triste, triste “ Ora ho capito, mio Signore, quanto vale la vita, sii buono con me , tira ancora un giro di “ pesca “ per i tredici giorni che mi rimangono di vita e ti giuro che non sbircerò.”

Il Signore pietoso dette un colpettino di giro e stabilì in quale dei diciassette giorni dovesse morire. Bortolo evitò di guardare e così non seppe il suo ultimo giorno.

Bortolo fu finalmente contento di vedere il sole sorgere all’alba del giorno dopo e capì che quel giorno era un dono gratuito del Signore .

 

Ezio (Méngu)

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