MENU
/gorilla copertina

Io, io, io, sempre io!

CULTURA E SPETTACOLO - 03 10 2017 - Méngu

CONDIVIDI

/gorilla

“L'ioio!... il più lurido di tutti i pronomi. “Cosi scriveva  lo scrittore italiano Carlo Emilio Gadda  (1893-1973) nel suo libro “Cognizione del dolore”. Confesso la mia incapacità di tolleranza e di fraternità innanzi alle persone che usano il pronome io, io, io in modo ossessivo e narcisistico.

 

I discorsi in prima persona , per me, sono  come i fichi. Un “io“, mi sta bene e lo digerisco, forse anche il secondo, ma il terzo malgrado la dolcezza del fico, il mio stomaco lo rifiuta come fosse cibo avariato. Cito una frase di Anthony Trollope (Londra, 1815 – 1882) scrittore inglese della età vittoriana: “ La maggior parte delle persone non è in grado di parlare di nulla se non parla di sé  o comunque della cerchia di cui è dentro“.  Aggiungo che coloro che hanno sempre in bocca questo pronome hanno una tendenza  narcisistica e non è raro il caso che vengono derisi e lasciati in un canto a baciarsi nello specchio mattino e sera. 

 

Ma per quale motivo diciamo, in molti casi  sempre io, io, io,  io ? Molte volte per “autorefenzialità” esaltando, parlando di noi stessi e tralasciando i rapporti  con gli altri, chiudendoci in noi stessi a riccio  e trascurando le condivisioni con ogni realtà esterna che non ci osanna.. Un vecchio proverbio recita “ chi si loda si imbroda “ e a tal proposito nella tradizione cristiana possiamo rammentare  i versi di Lc 14,1 7,11 nei quali Gesù racconta in una parabola “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 
Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
 

 

Si deduce che essere mansueti, umili, è un sistema per guadagnarsi onorevoli posti in  Paradiso. Ma sulla terra questa filosofia di vita sembra funzionare poco e male poiché chi usa spudoratamente il pronome io, io, io, sfonda in visibilità, successo personale, notorietà ed ha una corte di adulatori. Io penso che la vera grandezza dell’anima sta nella umiltà e chi appare pieno di sé, orgoglioso, borioso  in realtà è un contenitore vuoto. Non a caso le persone che parlano sempre in prima persona, a lungo andare diventano maleducate e incostanti davanti agli altri a causa del loro narcisismo. 

 

Quel “io“ o “me“ ripetuto in modo ossessivo e automatico scava una fossa profonda nell’ascoltatore sino a togliere ogni empatia privandosi così del dono della relazione che arricchisce e che fa dell’uomo la sua sana e salutare autostima, per avere il primo posto a giudizio degli altri e non da stesso. Insomma questo modo di parlare in prima persona singolare denota egocentrismo, immaturità psichica, una assenza di vita spirituale e morale che vuole ad ogni costo  imporre le proprie voglie, le proprie pulsioni senza tener conto degli altri.

 

Méngu

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI