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Selvatici e predatori: Coldiretti Sondrio chiede di proteggere l'agricoltura di montagna

CRONACA - 10 05 2024 - Redazione

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/agricoltura di montagna

La questione dei selvatici e dei predatori nelle zone montane della Valtellina e Valchiavenna è stata al centro delle preoccupazioni esposte da Coldiretti Sondrio. Nonostante l'attesa per i risultati delle analisi sul recente caso di meningoencefalite delle zecche riscontrato in un camoscio a Val Gerola, l'organizzazione ha sollevato il problema crescente di danni e predazioni nei territori agricoli.

 

Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione, sottolineando la necessità di un monitoraggio più accurato e di azioni preventive concrete. "La presenza fuori controllo dei selvatici è una grave minaccia per il futuro dell'agricoltura e dell'allevamento nelle nostre zone montane e collinari", ha dichiarato Bambini.

 

Tra le problematiche evidenziate, si fa menzione della presenza sempre più diffusa di branchi di lupi nel nord della Lombardia, contribuendo agli attacchi e danni alle mandrie di bestiame. Bambini ha insistito sull'importanza di coinvolgere i giovani allevatori nel presidio del territorio, sottolineando il ruolo fondamentale che essi svolgono nel prevenire dissesti idrogeologici e nel garantire la sopravvivenza delle aziende agricole in aree sensibili.

 

"Il presidio degli alpeggi e delle aree periferiche richiede una presenza costante e attenta", ha continuato Bambini. "Dobbiamo impegnarci a trovare soluzioni che proteggano il futuro di queste imprese agricole, vitale non solo per la montagna ma anche per la tradizione casearia e la biodiversità zootecnica che caratterizzano le nostre valli."

 

Coldiretti ha riconosciuto l'importanza della transumanza e dell'allevamento praticato dai giovani come parte integrante del patrimonio dell'umanità, esortando ad un impegno comune per garantire la sostenibilità e la prosperità delle comunità rurali montane.

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