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Se tu fossi il Sindaco cosa faresti? C’era una volta il Trenino Giallo di Tirano...

CRONACA - 26 02 2024 - Ezio (Méngu)

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/Trenino Giallo di Tirano

Che dulur, che dulur, chilò a Tiràn! Tutto sfuma nel nulla, ma il ricordo rimane. In Tirano sono sfumate lentamente molte iniziative tra le quali: La Confraternita del Chisciöl, magnifica iniziativa che ha portato in auge il nostro piatto tipico tiranese per quasi 15 anni , La Pro loco sembra si sia spompata dai tempi del “ pensionamento “ del cavalier Pietro, il Trenino Giallo ha esalato il suo ultimo “ frììì… . frììì…con rammarico di tanti papà e mamme,  nonni e nonne e perfino bisnonne che con i loro figli , nipoti e pronipoti passavano lieti quarti d’ora di scarrozzamenti anche tra le strette vie storiche di Tirano. Ricordate anche il piccolo ma grazioso  Bus  della Società Perego che faceva un “santo  e eccellente servizio passeggeri” per le contrade di Tirano sino a Madonna di Tirano e che dopo  breve tempo ha smesso di circolare ?  E la succursale delle Poste di Madonna che evitava chilometri di strada a anziani per ritirare la loro pensione? E le belle  feste fatte nell’Alpe Trivigno ? Che dulur, che dulur, chilò a Tiràn !

 

Insomma, tante cose si sono sgonfiate e giacciono come un pallone areostatico afflosciato a terra. Ci sarà qualche Amministrazione futura in grado di gonfiare la “mongolfiera” e veleggiare di nuovo con il vento in poppa come ai vecchi tempi dove le parole erano poche e i fatti molti ?  Io me lo auguro, ma per “ sollevarci “ lo spirito e sperare in una nuova “ Risurrezione tiranese “  invito papà, mamme, nonni e nonne e magari,  se trovano qualche “millisecondo” di ritagli di tempo dal loro lavoro, anche tutti gli Amministratori di Maggioranza e Minoranza di Tirano per leggere questa fiaba.

 

Forse l’avrete già letta ma ora la trascrivo anche al fine di “ sensibilizzare “  nostri Politici e Amministratori,  affinché  si guardino bene di far nascere delle buone cose che poi, malauguratamente, per qualche motivo forse anche  giustificato, svaniscono nel nulla per tanti cavilli burocratici e economici . Ricordiamoci sempre che ogni iniziativa popolare che nasce  è ben accolta ed è come un fiore che va coltivato e innaffiato, altrimenti muore.  

 

*****

 

Non tutti sanno come nacque il Trenino Giallo di Tirano.

 

Cari bambini piccoli e grandi, dovete sapere che la fata di Miralago giunge ogni giorno con il Trenino Rosso a Tirano e un bel giorno, affacciandosi al finestrino, a  Madonna di Tirano sentì cantare una allegra e simpatica canzoncina. Il canto era delizioso come il canto di cento canarini. Incuriosita volò dal finestrino, scese in strada e si avviò verso quel dolce canto. Camminò con l’orecchio teso e giunse davanti alla scuola d’infanzia di Madonna di Tirano. Il canto  giungeva da lì. Si trasformò in una bella e bionda maestrina  e entrò nell’asilo alla chetichella. Vide i  bambini seduti in cerchio con le loro maestre che cantavano la “filastrocca del chisciöl”. Il canto della più piccina di nome Beatrice era dolce e squillante come quello di un usignolo.

 

Meraviglia delle meraviglie, la fata si commosse nel vedere le bambine  e i bambini così belli, così cari, così graziosi  e così bravi cantare con le loro maestre. Terminata la canzone  la fata di Miralago, che si era travestita da maestrina, si rivolse alla saltellante e graziosa Beatrice e disse: “ bambina cara ti voglio premiare, esprimi un desiderio”.  La bambina canterina rispose: “vorrei un canarino giallo perché io possa imparare a cantare e saltellare come lui !”  Poi la fata si rivolse agli altri bambini e disse;  “ e voi cosa desiderate ?” Risposero in coro: “cento, mille canarini gialli.”

 

D’un tratto si udì un  lungo “ sfììììììììì “ : era il fischio del trenino rosso che passava poco distante da lì. Di scatto Paolino, il più birichino e furbacchione di tutti i bambini disse: “io vorrei un trenino giallo come l’oro che mi porti, con il mio papà, la mia mamma e i miei nonni, in giro per Tirano”.  La maestrina bionda che era la fata, accarezzò ogni bambino e se ne andò. Alla sera ritornò a Miralago e al mattino dopo giunse di nuovo a Tirano con il Trenino Rosso.

 

Si sa che le fate tutto possono e, ancor di più, la fata di Miralago che ha poteri straordinari. Si ricordò il canto dei bambini, ricordò i loro desideri .

Prese la su bacchetta magica scintillante da sotto il vestito e… tach !  Nella piazza della stazione di Tirano dove c’è un’aiuola con un albero si videro mille canarini gialli posarsi tra le fronde e cinguettare la canzone che la fata aveva sentito cantare dai bambini.

 

Poi  tutti i canarini si alzarono in volo e si posarono su un trenino rosso in attesa di partire dalla stazione. Meraviglia delle meraviglie, quando il capostazione fischiò per far partire il Trenino Rosso alla volta di Poschiavo, la gente vide il treno diventare di colore giallo canarino, poi lo videro farsi piccolo. Le ruote di ferro si trasformarono in ruote di gomma e invece di avviarsi sui binari, lentamente uscì dalla porta della stazione con un “ pòttttt…” sotto gli occhi meravigliati  del capostazione. Poi si fermò in mezzo alla piazza. Il treno aveva una locomotiva con tre carrozze ed era tutto giallo, giallo come un canarino, giallo come l’oro.

 

Poi la fata di Miralago si trasformò in un signore che si mise al volante e  il trenino si avviò. Sapete dove andò ?  Andò dritto e filato alla scuola d’infanzia di Madonna di Tirano. Quando i bambini lo videro gridarono: “è il nostro trenino giallo di Tirano”. Subito salirono con le loro maestre e cantarono la “ filastrocca del chisciöl “ girando per  i viali e le vie di Tirano sotto lo sguardo divertito dei loro papà, mamme, nonni e bisnonni. Da quel giorno il Trenino Rosso fischiettò più allegro perché aveva un fratellino chiamato Trenino Giallo e i due fratelli fecero a gara nel trasportare la gente sulle loro carrozze rosse e gialle.

 

Poi un brutto giorno il Trenino Giallo cessò di girare per le strade di Tirano e molti bambini misero “ giù ‘l pòt “ ( si intristirono ) perché non capirono il motivo di quella assenza. Forse i nostri Amministratori  non capirono che togliere la felicità, la gioia, il sorriso dei bimbi e anche le comodità ai vecchi è come vedere una nuvola nera pregna d’acqua passare innanzi al sole: essa toglie luminosità e la giornata si fa grigia.    

 

Ezio  (Méngu)

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