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Sostituire Sindaci e Amministratori con una macchina con l’intelligenza artificiale sarà possibile?

ECONOMIA E POLITICA - 08 01 2024 - Ezio (Méngu)

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/Rovina della “ bruzzera “ Alpe Canali – Ronco dopo un forte temporale del 30/06/2012
Rovina della “bruzzera“ Alpe Canali – Ronco dopo un forte temporale del 30/06/2012

Santi del Purgatorio, sono sbigottito! Oggi, per favore, lasciatemi  “buì “ ( bollire nel mio brodo ) se no finisco sui giornali della cronaca nera. Sono fuori dalla “ asce “  ( dai gangheri ). Io, che ho sempre pensato che ognuno dovesse ragionare con la propria testa; io che ho sempre criticato i Reverendi che invece di parlare a braccio, leggono con la testa incollata sul leggio e ogni tanto alzano gli occhi per tossire, oggi devo sentire dire le stronzate di Gianluca che va dicendo in giro che al posto di eleggere un Sindaco nuovo nelle prossime elezioni comunali è meglio mettere in Comune una macchinetta con l’intelligenza artificiale. 

 

Sono fuori dalle asce e dico che Gianluca ha fatto un ragionamento da “ gran mazzacher “  ( da rincoglionito )  come è suo solito fare. Parlare con un Sindaco “ intelligente “ dei problemi della Comunità o anche dei propri problemi è una soddisfazione mai pagata. E’ un vero orgasmo quando si parla con un “ sciur sindàch”  che ha nella mente il tuo  e il nostro territorio nei minimi particolari e lo ama quasi come sua moglie o la sua amante. E’ una gioia vedere che ha nel cuore la sua gente, che ha nella pancia  la grinta del fare  e del gran battagliare  per la sua Comunità e se per caso  ci sono delle problematiche la colpa non è sempre dei sindaci “ pregressi “ . Il sindaco che ama la sua gente diventa un fratello, con una coscienza comune e non sarà di certo da paragonare ad una macchina “ intelligente “ . Vi farò un esempio che mi è capitato tempi alcuni anni fa.

 

Ricordo la mia “ adrenalina “ nella discussione del mese di giugno 2012 ( andate a scoprire quale Sindaco allora vi era in Tirano ) quando in un giorno, nero come “ bàguli de càbra “,   a causa di un tremendo temporale avvenuto nella zona di Cologna- Canali- Ronco  la furia dell’acqua aveva in buona parte demolito la “ bruzzéra “ ( mulattiera )  che dall’alpe Canali porta  a Ronco, trasformandola in un “ valgèl “( canalone ) . La “bruzzera” Tirano, Ronco, Canali, Piscina, Pra Piano, Trivigno è notoriamente comunale e quella era l’Autostrada dei nostri Vecchi che serviva per il trasporto di legnami e fieno dagli Alpeggi fino a Tirano. Insomma era tenuta come un gioiello e ora mi sembra un “ sentiero in galleria “.  Natura è natura ho sentito dire da un Amministratore che sogno di notte come si sogna un orso che sbrana una pecora. Ma insomma … lasciamo perdere le generazioni che hanno vissuto di ciò che i loro Padri hanno creato e non si rendono conto delle scempiaggini che dicono.

 

Quel giorno avevo visto dei nuvoloni neri affossarsi verso Cologna. Quell’ammasso scuro come  “ bagùli de cabra “ ( sterco di capra ) e lo  avevo visto impuntarsi tra saette sull’Alpe Canali- Piscina- Ronco.  Osservavo con trepidazione il tutto da Tirano pensando alla rovina certa della “ bruzzera “ Non lo volevo dire, ma qui lo dico: mi appellai alla Madonna di Tirano , cosa che in genere mi viene spontanea quando me la vedo brutta e, in questo caso per salvare dalla rovina la strada. Finito il temporale andai a Canali e a Ronco per controllare. Mi misi le mani nei capelli, mi veniva quasi da piangere, feci alcune foto quale documentazione per far conoscere immediatamente lo stato della mulattiera, proprietà  del Comunale e quindi anche nostra . Dovevo portate a conoscenza quel disastro al Sindaco.

 

La finestra dell’ufficio del Sindaco, ben visibile da Piazza Cavour, era illuminata quasi sempre sino  tardi pomeriggio e quel giorno in modo particolare. Feci le scale del Comune con la foga di un capriolo, percorsi il corridoio, bussai alla porta ansimando e sentii un netto: avanti.

 

Il Sindaco era alla scrivania con aria impegnata da mille problemi. Mi salutò, mi indicò una sedia  e mi disse: Ciao Méngu tira ‘l fiàa e séntet giù e cünta sü.  ( ciao Méngu , tira il fiato, siediti e racconta).  Ricordo di essermi spiegato velocemente in dialetto tiranese e un poco in italiano “ del larès “ ( dei boscaioli ) per via del  “patos “ che mi viene quando vedo le cose della montagna deperire o andare alla rovina. Sono bastate poche parole perché lui capisse, prendesse nota mettendole tra le sue “ rùgni “  ( rogne ) “ e i suoi lavori in sequenza di importanza. Mi lasciò aprendomi la porta dell’ufficio dicendomi: “ stà tranquil , u ciapàa nota “ ( stai tranquillo, ho preso nota) . Successe che dopo 20 giorni sistemò la strada Canali – Ronco  e anche con forti temporali in quel tratto di strada l’acqua non scorreva più in grande quantità poiché era stata incanalata a dovere.  

 

Ora pensando all’idea di Gianluca di mettere una macchinetta con intelligenza artificiale al posto del Sindaco mi sembra una idea da scartare. Faccio delle ipotesi: se avessi digitato sulla tastiera della macchina con l’intelligenza artificiale il mio problema cosa avrebbe risposto la macchina? Certamente avrebbe messo in sequenza temporale la mia richiesta nel suo cervello di reti neurali. Di certo non avrebbe percepito il problema riguardo allo stato fisico delle strade di Canali, alla piovosità eccezionale di certi momenti, alla opportunità di disperdere parzialmente l’acqua nel bosco con canalette, di calcolare la velocità dell’acqua che poteva assumere senza diroccare la mulattiera. Di certo non sarebbe stata capace di prendere accordi per la sua manutenzione e cosa importante, assicurare con una stretta di mano le persone che il lavoro si sarebbe fatto prima possibile.

 

A mio parere, direi di non sostituire i Sindaci e gli Amministratori con delle macchine con l’intelligenza artificiale, però prima di dare il nostro voto agli aspiranti Sindaci e Amministratori  controlliamo quale è effettivamente la loro esperienza professionale e i loro valore civico e onestà intellettuale. Da loro non pretenderemo la luna, ma una costante attenzione per il territorio, una ferrea volontà di sfruttare leggi e leggine, bandi, concorsi e finanziamenti al fine di implementare la ricchezza e il lavoro nel nostro territorio e fare in modo che nessuno, proprio nessuno possa dire: Amministratori, lo potevate fare, ma non siete stati in grado di farlo e avete perso una occasione che non tornerà più.  Di certo l’Amministratore che per caso disgraziato dovesse sentirsi dire tali espressioni a termine del suo mandato non sarà di certo ben ricordato.

 

Ezio (Méngu)   

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