Fratelli Magro, "attività storica" premiata da Regione Lombardia

Lo scorso 2 novembre, presso la Camera di Commercio di Sondrio, si è svolta la cerimonia di assegnazione dei premi “Attività Storiche”, attribuito da Regione Lombardia a negozi, locali e botteghe artigiane. Sono 31 le attività valtellinesi premiate nel 2022 (ora le aziende in provincia sono 179) e tra queste oggi raccontiamo la Fratelli Magro Officine Meccaniche di Villa di Tirano.

La storia

Nata nel 1923, ha ormai raggiunto la quarta generazione con una evoluzione che da laboratorio di produzione di botti, carri in legno e torchi idraulici per il settore vinicolo ora opera nella meccanica di precisione. Quanta strada è stata fatta da quando Pietro Magro decise di investire le sue capacità di falegname e fabbro. Il bellissimo documento conservato nella sede aziendale riporta in bella calligrafia (come si diceva allora) l’attività ed il tipo di costruzioni eseguite e viene mostrato dai nipoti di Pietro con orgoglio. Nonno Pietro, cogliendo con intelligenza lo sbocco offerto dalle vicine montagne caratterizzate dai lunghi filali di viti, iniziò l’attività con determinazione ed i pochi mezzi che all’epoca caratterizzavano il lavoro degli artigiani. Superata non senza difficoltà la guerra, la seconda generazione trasforma il piccolo laboratorio in officina specializzata nella costruzione di argani ed impianti a teleferica, dotandolo delle prime macchine utensili. Con gli anni ’90 vengono acquistati i primi centri a controllo numerico aprendo di fatto l’azienda al settore della meccanica di precisione. Dal 2015 si registra l’entrata in scena della quarta generazione, che introduce la tecnologia 4.0, per offrire il meglio alla propria clientela, coniugandola con l’esperienza lavorativa ormai centenaria che distingue ora il brand “Fratelli Magro”.

Un lungo viaggio che continua quindi tra tradizione e innovazione. Emblematico, in tal senso, l’incipit aziendale che recita “Perseveranza”, “Attenzione al cliente” e “Flessibilità”, tutte qualità che hanno portato questa azienda, dal cuore di Villa all’Italia intera con importanti partnership commerciali.

In esclusiva per IntornoTirano abbiamo incontrato Pietro Magro, attuale Titolare e Direttore Generale.

Pietro, il riconoscimento di Regione Lombardia ha suggellato un percorso lavorativo che ha fatto della continuità un’arma vincente.  Quali sono stati i sentimenti al ritiro del premio?

M. Questo importante riconoscimento mi ha dato due principali sensazioni: affetto e gratitudine. L’affetto e la gratitudine nascono in primis pensando a mio nonno, a mio papà e a mio zio – sarebbero felici e orgogliosi di vedere i risultati del loro lavoro e delle loro passioni. Penso poi a mia moglie, ai miei figli e a tutti i miei 25 collaboratori.

Visitando il vostro sito abbiamo percepito la grande duttilità nella produzione, con una capacità spiccata per la realizzazione di prototipi e lavorazioni particolari. Possiamo dire che “piccolo è bello” perché permette di essere celeri nel percepire immediatamente le necessità del cliente?

M. Sicuramente le nostre dimensioni favoriscono procedure più snelle. Il vero valore aggiunto deriva dal rapporto di collaborazione e fiducia che si instaura con i clienti, che possono così trovare risposte veloci e soluzioni tecniche adeguate alle loro esigenze. Pur essendo una piccola impresa, la realtà produttiva è molto complessa in quanto siamo specializzati nella progettazione, costruzione e assemblaggio di macchinari speciali e nella lavorazione di componenti meccaniche di alta precisione. Questo comporta, pur nel piccolo, la necessità di una grande organizzazione, sia a livello produttivo che amministrativo. Quindi direi “piccolo, bello, ma anche complesso”.

Tornando al recente passato, come avete vissuto il periodo del lockdown? Avete pensato che ne saremmo usciti nonostante la grave emergenza?

M. Fortunatamente siamo usciti indenni dalla grave crisi pandemica che abbiamo vissuto, sia a livello di salute che dal punto di vista lavorativo. Essendo collegati a settori strategici abbiamo sempre lavorato, anche se inizialmente con personale ridotto. Sicuramente un po’ di preoccupazione c’è stata, soprattutto nei primi periodi dove l’incertezza dominava in qualsiasi ambito; ha poi prevalso un atteggiamento positivo e fiducioso.

La posizione logistica “di montagna” (stilizzata anche nel vostro bel logo che ricorda le vette che caratterizzano la Valle) sicuramente non favorisce il libero scambio delle merci. Voi, e tantissime altre attività artigianali ed industriali valtellinesi, sicuramente sapete convivere con questa realtà territoriale. Cosa auspicate, in tal senso, per il futuro?

M. Siamo in un mondo globalizzato e sulla carta limiti logistici non sembrano esistere; dobbiamo soddisfare a trasporti e consegne celeri che, nella nostra collocazione geografica, hanno un grosso impatto sui costi. Speriamo in un miglioramento della viabilità, che sia il più possibile rispettosa del territorio, sperando nei trafori: Mortirolo in primis e, azzardando un sogno, Stelvio.

Ci dia un parere da imprenditore sulla recente crisi energetica e di approvvigionamento delle materie prime. Ritiene dovrà essere ridisegnata tutta la strategia produttiva o pensa che questi rialzi avranno un termine e si ripristinerà una maggiore regolarità nel processo produttivo?

M. Parlando di crisi energetica dobbiamo purtroppo constatare che veniamo da decenni di politiche europee, nazionali e locali poco lungimiranti e soprattutto, parlando del nostro territorio, che non hanno saputo valorizzare le risorse a disposizione, in primis boschive. Sempre su questo tema la considerazione principale riguarda la voragine che esiste fra la rigidità dei meccanismi che determinano il costo dell’energia e l’elasticità che il mercato richiede.

In realtà come la vostra il fattore umano è essenziale. Possiamo dire che i vostri dipendenti sono un po’ la famiglia Magro allargata?

M. Posso confermare che i nostri collaboratori sono parte integrante della nostra famiglia: ci troviamo spesso a condividere e superare gioie e problemi insieme.

Ha un aneddoto da raccontare su suo papà o suo nonno? Quali i valori che ora sta trasmettendo ai suoi figli, inseriti anch’essi in azienda?

M. Il nonno è mancato quando ero un ragazzo ma ricordo i suoi molteplici interessi, dalla coltivazione della vite con la produzione di vino per l’uso familiare, al disegno artistico e tecnico; era attratto dallo studio delle lingue. Il suo mezzo di locomozione era la bicicletta.

Del papà e dello zio ricordo in particolare la tenacia e la grande disponibilità: anche fuori orario di lavoro accoglievano sempre cordialmente le richieste dei clienti soprattutto se in difficoltà, cercando sempre di aiutarli a trovare la soluzione.

Mi sono sempre meravigliato della loro grande disponibilità pensandola come un traguardo irraggiungibile; in realtà mi rendo conto che questo modus operandi mi ha contagiato ed è lo stesso che cerco di trasmettere ai miei figli, convinto che sia uno dei valori cardine nello svolgimento di una professione.

Il prossimo anno raggiungete un anniversario di grande prestigio. Avete in mente qualcosa per i 100 anni?

M. Una bella festa con tutte le persone che quotidianamente collaborano e interagiscono con noi o che, semplicemente, sono curiose di conoscere la nostra realtà!

Lasciamo la sede della Fratelli Magro con la netta impressione di aver “respirato” il vero tessuto artigianale di questa nostra bella Italia, sempre in balìa di un mondo sempre più globalizzato ma anche ricca di realtà che hanno affondato le radici nella tradizione traendo energie sempre nuove. Energie che, per il futuro prossimo, permettano di rimanere sostenibile e caratterizzato da valori morali, come nel caso della Famiglia Magro, tutt’ora intatti nonostante il passare degli anni, delle generazioni, delle tecnologie.

Giuseppe De Carli