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Dibattito sul terzo mandato: Riflessioni sulla continuità politica locale

ECONOMIA E POLITICA - 20 12 2023 - Silvano Marini

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/elezioni

I Sindaci di 8 capoluoghi di provincia e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) chiedono al Governo di emanare un disegno di legge che consenta di ricandidarsi per la terza elezione  consecutiva, come già avviene per i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti.

 

Il motivo (movente) della richiesta è facilmente intuibile. Dopo le elezioni politiche nazionali e regionali tutti gli incarichi elettivi sono stati occupati, e quei Sindaci che fanno della politica una missione/professione - vedendo interrotto il loro percorso missionario - hanno richiesto al Governo una “ prolunga istituzionale” per il terzo mandato. Saranno 46 i comuni della Provincia che nel mese di giugno 2024, in concomitanza con le elezioni europee, dovranno votare per eleggere o rieleggere il Sindaco e i consiglieri comunali. Solo a Tirano e Chiavenna (che hanno più di 5mila abitanti) i Sindaci che hanno già amministrato il comune per due mandati, se non venisse approvata la legge,  non potrebbero ricandidarsi per un terzo mandato.

 

Alcune riflessioni, pertanto, sul motivo alla base del quale il Legislatore ha posto tale limite temporale al mandato andrebbe fatto, partendo dal comprendere che cosa si intenda per “libere elezioni” in un Paese che si definisce democratico (anche se, di fatto, chi deve rappresentare il demos lo decidono i partiti).

 

La Democrazia per essere sostanza, e non solo apparenza, deve dare a tutti uguali opportunità di  esercitarla, come ha evidenziato la Corte Costituzionale, e ciò non solamente sotto l’aspetto procedurale - come se  il madanto fosse una liturgia quinquennale - ma anche e soprattutto sotto l’aspetto sostanziale, politico, e amministrativo di una Comunità.

 

È evidente che ciascun Sindaco in carica per il suo secondo mandato parta da una posizione di vantaggio rispetto (quando c’è) ad un eventuale competitor.  

 

È un fatto che in Provincia si preferisca non andare a votare anziché costruire dalla base programmi elettorali alternativi e propositivi nel confronto di chi già da decenni amministra il Comune. Non sarà un caso se nel 2021 in Provincia si è votato in 9 comuni tra cui Ardenno, Mello e Villa di Chiavenna, unici comuni con liste civiche concorrenti ove hanno votato oltre il 60% degli elettori, in controtendenza all’astensionismo per gli altri comuni valtellinesi.

 

Con più liste in competizione a sostegno degli aspiranti Sindaci la piazza si è mobilitata per eleggere il meno peggio, o anche il più capace: è proprio la competizione fra liste concorrenti il c.d. sale della Democrazia, e dovrebbe essere così anche nelle comunità di montagna dove il dissenso si trasforma nell’astensione al voto, con schede bianche e nulle in tanti comuni ove non si raggiunge il 50% dei votanti nelle elezioni amministrative.

 

La Democrazia è la dittatura della maggioranza quando manca una minoranza in consiglio comunale che fa l’opposizione. Anche nei paesi autoritari, infatti, si vota, ma con una sola differenza: il potere di chi governa e dirige Comuni, Province, Regioni e Stati rimane sempre nelle mani dello stesso autocrate. Il suo potere decisionale che si ripercuote sulla vita dei cittadini non si azzera ad ogni tornata elettorale.

 

Anche nei piccoli comuni di provincia ci sono grandi interessi come nelle città. A Livigno, Bormio e Sondalo ed in altri comuni dove non c’è chi fa la “democratica opposizione” le dinamiche elettorali sono, però, diverse: nel paese tutti si conoscono e la mancata presenza in consiglio di chi fa l’opposizione abbassa nel contesto locale il coefficiente di democraticità, incidendo maggiormente su di essa. 

 

In conclusione, da secoli sappiamo che in ogni luogo, quartiere, frazione, paese o città, c’è sempre un gruppo di persone che dirige la sorte di una comunità che amministra. Se una lista civica diventa partito personale di un Sindaco con l’introduzione, a livello legislativo, di un possibile terzo mandato il risultato della tri-elezione sarebbe a quel punto scontato.

 

Silvano Marini            

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