MENU

Lo sapevate che? La rivolta di Frontale del 1866

CULTURA E SPETTACOLO - 14 10 2023 - Guido Monti

CONDIVIDI

/Frontale
Foto di "Armand K" su Flickr - CC BY-NC 2.0 DEED

All'epoca dell'Unità d'Italia la Valtellina era considerata l'Irlanda italiana per l'estrema povertà che vi regnava. Nelle preture mandamentali del neonato regno sabaudo si celebravano di frequente processi per condannare quello che a quei tempi era il reato più diffuso, il taglio abusivo di legname sul suolo pubblico, un illecito piuttosto abituale pure in quel di Frontale. Il settimanale 'La Valtellina' del 24 febbraio 1866 riporta un fatto piuttosto inquietante per la frazione sondalina.

 

"Verso le 4 pomeridiane del giorno 17 andante due guardie forestali della sezione di Grosio spedite a perquisire alcuni casolari nelle frazioni di Frontale e Fumero con tre guardie comunali e il cursore, per ordine del sindaco, allo scopo di sequestrare legname di furtiva provenienza, trovaronsi di fronte ben 150 ammutinati fra uomini e donne al suono delle campane a stormo, armati chi di tridente, chi di zappino, e taluno come sembra di fucile, in tale atteggiamento da obbligare i funzionari a ritirarsi abbandonando quantità di legname che avevano requisito. L'Autorità procede". In effetti la magistratura individuò i capi della sollevazione popolare e ancora 'La Valtellina' del 3 novembre 1866 segnala i nomi dei rinviati a giudizio con l'imputazione di ribellione: Antonio e Lorenzo Cossi, Martino Della Valle, Stefano Peraldini e Pietro Ricetti, tutti detenuti in prigione, nonché i latitanti Martino Cossi e Giovanni Peraldini, difesi dagli avvocati Merizzi e Piazzi.

 

Il successivo 24 novembre lo stesso settimanale riferisce in breve che "nel giorno 22 corrente ebbero termine in questa città (Sondrio) le assise incominciate il 7 di questo mese col seguente risultato: i diversi imputati di ribellioni contro le guardie forestali, assolti". Un sospiro di sollievo per i frontalaschi implicati nell'accaduto e, se restano sconosciuti i motivi della sentenza, senza dubbio va rilevato come la giustizia rimediò in quel caso a una sopravvalutazione dell'autorità pubblica.   

 

Guido Monti

 

 

Notizia a firma di Dario Cossi tratta da 'Insieme in cammino'

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI