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Via S. Giuseppe: uno stradone pericoloso e maltenuto?

CRONACA - 22 04 2024 - Ezio (Méngu)

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/Via S. Giuseppe
Via S. Giuseppe: nulla è cambiato, se non più case (foto Méngu)

Deo gratias! In Tirano alcuni potenziali pericoli sono stati risolti! Ne cito due che hanno, per anni, fatto temere il peggio. Il primo riguardava il ponte principale dove le protezioni ai lati erano costituite da tubolari posti ad una distanza da permettere il passaggio di un bambino e la relativa caduta nell’ Adda. Il secondo riguardava certi muretti di protezione talmente bassi da arrivare sino al ginocchio o poco sopra, pericolo grave al pari del primo. Ora quei pericoli non esistono più in quanto, per ciò che riguarda il ponte principale sono state posate, appresso alle vecchie protezioni, idonee strutture in rete tali da rendere impossibile le cadute nell’alveo, poi i parapetti in muratura degli argini sono stati in gran parte innalzati.

 

Ma un pericolo, a mio avviso assai grande, esiste ancora ed è quello che ogni giorno si prospetta per il traffico veicolare in Via S. Giuseppe in Tirano. Sono testimone oculare di scampati  incidenti e molte volte ho sentito  lamentele da gente mite e di buon senso nei confronti di quelli che percorrono la via a velocità elevate. Per ora non sono successi incidenti importanti, forse per la benevolenza e protezione di S. Giuseppe. Uno dei motivi di apprensione è dovuto al passaggio di camion e rimorchio carichi di legname e quant’altro, di autocisterne piene di benzina che si incrociano tra loro e con  pullman su una strada con carreggiata di m. 5.5  che risulta alquanto stretta per tale traffico.

 

Chi abita nelle villette, sul lato senza marciapiede , corre il rischio di  essere travolto durante la manovra di imbocco strada in quanto il margine utile di sporgenza è di 15 centimetri delimitato dalla striscia bianca della carreggiata. Lo specchio ovale posto di fronte all’ uscita delle stradine per scorgere gli automezzi  che sopraggiungono serve a poco in quanto all’apparire sullo specchio del mezzo transitante in un baleno è  già innanzi. Qual è la lunghezza di frenata di un camion e rimorchio carico con 400 quintali di legname e che transita sulla strada a 50 all’ora ? Forse  50 metri ? Allora la frittata è fatta,  se come una talpa dal buco,  uscendo dalla stradina laterale, non si innesta la retromarcia per ritirare il muso della macchina veloce come Ringo.

 

Ma i guai non sono finiti: si vedono  o camion con rimorchio incrociarsi con altri camion  e, per scansare  biciclette e motorini che normalmente viaggiano sulla strada, sormontare con le ruote il marciapiede. Di vedono centauri a “ manetta “ schizzare nella via e frenare allo “ stop” in fondo alla via verso il Rodùn per poi finire con una  strisciata in mezzo alla strada e  anche rotolare per  terra. E non è tutto. Durante temporali si vedono fiumiciattoli di acqua fangosa  uscire a lato della strada con marciapiede, invadere tombini che non sopportano tali quantità d’acqua  fangosa allagando parte della strada e causando ulteriori disagi. Perché non si mette un  rilevatore di velocità, di quelli che indicano la velocità effettiva di transito e che, con l’immagine stilizzata di un viso, ti guardano in cagnesco se superi quella stabilita e che ti sorridono quando vai con moderazione ? Perché non si limita la velocità a 30 km ora e non si stabilisce il senso unico per il transito dei mezzi pesanti?

 

Sono state costruite a lato marciapiede  belle villette, ma per quello che riguarda il pericolo della strada nulla è cambiato nel tempo, anzi il manto stradale è un rattoppo senza soluzione di continuità, quindi sarebbe bene  trovare una soluzione idonea che diminuisca la pericolosità dello stradone. Non è  ragionevole chiedere tutto questo al fine d’evitare incidenti e che per gli abitanti di via  Giuseppe non sia luogo di ansia e timori?

 

Ezio (Méngu)

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