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1.500 cervi da abbattere nel Parco dello Stelvio

CRONACA - 10 11 2023 - Guido Monti

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3,5 euro al chilo per assicurarsi i resti degli esemplari eliminati. Questa è l'offerta agli interessati all'acquisto  della carne dei cervi soppressi nel Parco dello Stelvio. La caccia agli ungulati è stata aspramente criticata dalle associazioni animaliste, tenuto anche conto che l’abbattimento avviene in un’area protetta, dove per legge sarebbe vietata l’uccisione di animali. L’operazione rientra nel piano di conservazione e gestione del cervo per il quinquennio  2022-2026 che intende ridurre il numero degli ungulati. Come precisato dal Corriere del Trentino, il nulla osta è stato deliberato dalla giunta provinciale di Trento un anno fa con l’approvazione di una delibera a firma del vicepresidente e assessore all’ambiente, in base a un accordo col Parco dello Stelvio. Lo scopo del provvedimento è quello (testuale) di 'mitigare e ridurre gli squilibri ecologici provocati dalla sovrabbondanza di questa specie'. A parere delle autorità della Provincia di Trento l’elevata densità dei cervi provoca una serie di danni tanto ad altri ungulati, come il camoscio e il capriolo, quanto alla flora locale. Ecco perché un centinaio di cacciatori della Val di Sole si sono messi all'opera con l'autorizzazione all’abbattimento. I capi tolti di mezzo potranno essere comprati dai privati oppure ceduti gratis ad altri enti pubblici, associazioni senza finalità di lucro o organizzazioni di volontariato. Ogni cacciatore, che otterrà pure un rimborso chilometrico, potrà godere del diritto di prelazione su due terzi dei capi abbattuti, e uno sconto sarà riservato a chi avrà effettuato il prelievo di alcuni organi che serviranno al Parco per i necessari campionamenti biometrici.

 

Guido Monti

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