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BORMIO, LA STREGONERIA TORNA A RIVIVERE

TERRITORIO - 26 08 2016 -

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/STREGONERIA_Centro-Studi-Storici-Alta-Valtellina
A distanza di cinquecento anni dalla prima grande caccia le streghe sono tornate a infiammare il Bormiese. Presso le Ferriere di Premadio, infatti, nella serata di mercoledì 24 agosto si è svolto uno spettacolo inusuale e del tutto sperimentale incentrato sulla stregoneria, un fenomeno che ha interessato grandemente l’Alta Valle a partire dal 1485, con l’esecuzione delle prime condanne a morte per tale crimine. La particolarità di questa proposta – fortemente voluta da Pro Loco e comune di Valdidentro in collaborazione con il Centro Studi Storici Alta Valtellina e lo staff di Ferriere Arte – risiede nell’eccezionale patrimonio storico conservato nei nostri archivi riguardo tale argomento: oltre 5000 documenti che ricostruiscono i processi di stregoneria del Bormiese e tratteggiano il contesto di un’epoca che alle nostre menti potrebbe apparire cupa e barbara, ma che si deve necessariamente interpretare secondo l’ottica dell’uomo medioevale, il cui modo di pensare e di agire era profondamente diverso dal nostro. Alle 21, dunque, si è dato il via alla serata: il piccolo locale allestito nella vecchia fornace era gremito di gente assiepata in ogni dove, attratta dalla singolarità dell’evento. Dopo la presentazioni di rito a cura di Erasmo Schivalocchi (uno degli organizzatori di Ferriere Arte) e i convenevoli con le autorità intervenute (Raffaele Cola presidente della Comunità Montana Alta Valtellina, Ezio Trabucchi sindaco del comune di Valdidentro), si è ceduta la parola ai relatori Lorenza Fumagalli e Ilario Silvestri. La prima ha fornito una breve introduzione sulla storia amministrativa del Contado di Bormio e sulla consistenza patrimoniale documentaria, per rendere consapevole tutto il pubblico dello straordinario archivio storico a nostra disposizione, conservatosi pressoché intatto per circa cinque secoli. Lo storico Silvestri ha intrattenuto il pubblico con una meticolosa esposizione che, partendo dalla genesi stessa della caccia alle streghe sin dai tempi di Hammurabi (XVIII secolo a.c.), si è poi soffermata su alcuni particolari delle persecuzioni avvenute nel Bormiese e su alcuni rituali in cui esse si sono codificate. Per offrire un impatto più realistico di tutta la tragica vicenda, gli organizzatori hanno approntato all’esterno della sala-conferenze una vera e propria pira con tanto di fantoccio e rappresentato un immaginario sabba con giochi di fuochi (eseguiti da Michele Codazzi e Giulia Mitta). Terminata la rievocazione del processo, dunque, il pubblico e gli attori protagonisti sono usciti dalla sala e si sono portati sul luogo dell’esecuzione, dove hanno assistito allo “spettacolo” capitale.

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