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Ultras fuori dagli stadi

SPORT E TEMPO LIBERO - 31 10 2022 - Guido Monti

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/san siro

Quanto accaduto sabato sera allo stadio di Milano esige un rimedio definitivo. Non è ammissibile che centinaia (e non poche decine) di scalmanati possano costringere intere famiglie ad abbandonare San Siro per rispettare la memoria di un capo della tifoseria da poco ammazzato sotto casa da un gruppo di sicari. E non un personaggio qualsiasi perché costui, in carcere per 26 anni a scontare i suoi reati, aveva una fedina penale da far rabbrividire: dieci condanne definitive per associazione a delinquere, traffico internazionale di stupefacenti, ricettazione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona e furto. Una lista lunghissima che, invece di indurre alla riflessione i suoi supporter, li ha spinti ad abbandonare di colpo gli spalti non appena si è diffusa la voce del suo omicidio e perfino a pretendere minacciosamente un gesto di solidarietà da parte di diverse persone del tutto estranee alla vicenda. Già questo sarebbe sufficiente a far gridare allo scandalo, se non fosse che le forze dell'ordine non sono intervenute per impedire un simile sopruso. Però la vera questione sta a monte, vale a dire nella impavidità, per non parlare di compiacenza o addirittura di complicità, dei club calcistici che di fatto si fanno ricattare da queste nutrite frange di facinorosi esaltati che nascondono dietro la parvenza del tifo sportivo il loro senso di appartenenza al peggior squadrismo, nel vero senso della parola. Parteggiare per una formazione sportiva non significa mancare di rispetto all'avversario e insultarlo o, peggio ancora, riempirlo di botte. E tantomeno schierarsi a fianco di delinquenti comuni, seppur della stessa fede calcistica. E' ora di arginare gli ultras che controllano la distribuzione dei ticket per entrare allo stadio o i posteggi delle auto e pretendono di mettere il becco nelle faccende dei propri idoli e delle loro società. I daspo (i divieti d'ingresso allo stadio) non bastano più e, pur senza fare di ogni erba un fascio, occorre bandire per sempre dagli stadi chi fomenta odio e violenza. E non esistono tifoserie buone o cattive, perché con qualche rara eccezione tutte sono infiltrate da individui assai poco raccomandabili e malintenzionati. I provvedimenti nei loro confronti devono essere drastici ed efficaci, pena una lenta agonia del calcio italiano già gravato da profondi problemi economici e gestionali.    

 

Guido Monti

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