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100 studenti per l'iniziativa basket in carrozzina

SPORT E TEMPO LIBERO - 09 03 2018 - Redazione

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/sport in carrozzina, cm tirano

Continua all’insegna dell’inclusione sociale il progetto “Sport da un altro punto di vista” promosso dall’ASD Mortirolo Lanzarote e sostenuto dalla Comunità Montana Media Valtellina di Tirano guidata da Gianni Pini e Severino Bongiolatti.

 

Sabato 3 marzo, nel pomeriggio, i bambini delle 5e elementari di Grosio, Grosotto, Mazzo, Tovo e Sondalo sono stati i protagonisti di una nuova e formativa esperienza, a Seveso, dove hanno assistito al match di basket in carrozzina tra le formazioni Briantea e Santo Stefano.

 

Per l’occasione ben 2 pullman hanno trasportato i 100 studenti, accompagnati da insegnanti e genitori, al PalaFamila di Seveso. Guidati dagli educatori Tony Supino e Claudia Cecini i bimbi sono stati coinvolti attivamente nel tifo organizzato sempre all’insegna del supporto positivo. I ragazzi hanno anche avuto l'opportunità di scendere in campo e conoscere i giocatori paralimpici.

 

Un’esperienza che è la prosecuzione di quanto già attivato in classe durante il mese di dicembre quanto gli alunni, e i loro genitori, si sono approcciati ai temi dell’inclusione sociale, dell’accettazione e del rispetto.

 

“La nostra scommessa sino qui è pienamente vinta – spiegano Tony Supino, educatorePietro Illarietti, Presidente dell’ASD Mortirolo Lanzarote – stiamo riuscendo a sviluppare un progetto di qualità molto alta su un bel numero di ragazzi. Quella del basket in carrozzina era solo la seconda tappa di un percorso che ci accompagnerà per tutto l’anno e che sta coinvolgendo intere famiglie. A breve assisteremo invece al debutto sportivo del nostro tandem con Pierre Amighini e Stefano Cecini impegnati nella sfida per la conquista di Tokyo 2020”.

 

Il commento di Severino Bongiolatti, vicepresidente della Comunicatà Montagna ha aggiunto: “Come abbiamo detto sin da subito crediamo pienamente nei valori condivisi dal progetto registrando ottimi riscontri da parte delle scuole, dove l’iniziativa è partita a dicembre, e dalle famiglie che hanno manifestato la loro soddisfazione per gli insegnamenti impartiti ai bambini in modo diverso rispetto a quello a cui erano abituati. Un'esperienza di vita sul campo e a contatto con lo sport paralimpico. Quella attuata è una metodologia di insegnamento attiva, coinvolgente e stimolante con la conduzione nella mani di educatori capaci come Tony Supino e Claudia Cecini. Lo sport è un ottimo collante per favorire l'inclusione e superare i pregiudizi legati alle disabilità ”.

 

Chiude i commenti la Preside, Elena Panizza: “I nostri ragazzi sono entusiasti di essere parte attiva in un’iniziativa che li ha da subito affascinati”.

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