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L’ATS della Montagna diventa Polo Formativo

SCUOLA - 02 04 2019 - Redazione

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“Siamo molto felici di iniziare questo percorso con tutti voi, questo è un territorio che, proprio grazie alle sue caratteristiche, offre ottime opportunità per apprendere, anche sul campo, la preziosa e delicata professione del medico di medicina generale” Con queste parole Lorella CecconamiDirettore Generale dell’ATS della Montagna, ha salutato i 14 iscritti al primo anno di specializzazione del Corso di formazione specifica per Medici di Medicina Generale. Un progetto in crescita che vedrà nei prossimi anni l’incremento delle classi. 

 

Ieri la presentazione e il primo giorno di formazione presso la sede di Sondrio dell’ATS della Montagna. Mercoledì scorso, 28 marzo, a Milano a Palazzo Pirelli presso l’Auditorium Gaber,  si è svolta, invece, la cerimonia di presentazione che ha coinvolto tutti i Poli di Formazione a livello regionale. 

 

L’ATS della Montagna, quindi, grazie a Regione Lombardia e in collaborazione con Polis-Lombardia, è diventata per la prima volta nella sua storia Polo di Formazione. Il corso triennale – 2019/2021 – si svolgerà grazie alla fattiva collaborazione con le due ASST presenti nell’ATS della Montagna e con i Medici di Medicina Generale del territorio. Presso gli ospedali di Valtellina e Valchiavenna, presso quelli della Valcamonica e presso gli studi dei Medici di Medicina Generale, dunque, i corsisti seguiranno un intenso percorso di studi.

 

Dopo le presentazioni e i saluti di benvenuto i 14 corsisti del primo anno – diventeranno complessivamente 21 – la giornata è proseguita con gli addetti al settore della formazione che hanno illustrato nel dettaglio programmi, calendari e attività. Il 3 aprile le lezioni entreranno nel vivo sia per quanto riguarda la parte teorica sia quella pratica. “Vi attende una sfida importante  – ha concluso il DG dell’ATS Cecconami  – quello della presa in carica del paziente cronico. A tale proposito ci aspettiamo da voi, giovani professionisti, anche suggerimenti e contributi validi per poter sviluppare nuovi modelli organizzativi. Non ultimo il compito di valorizzare e diffondere quanto più possibile tutte le azioni di prevenzione nell’ottica di migliorare lo stato di salute dei pazienti cronici e anche delle persone sane”.

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