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A scuola di vita

SCUOLA - 05 12 2017 - Elena Panizza

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/sport da un altro punto di vista

“Sognate e lavorate per realizzare i vostri sogni. L’importante è rialzarsi sempre, non arrendersi mai, avere degli obiettivi, perché la vita è bella”. È questo il messaggio di Andrea Borgato e Luca Chiarini ai bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria di Tovo. Gli alunni, con i loro insegnanti e il dirigente scolastico, hanno incontrato Luca e Andrea martedì 28 novembre presso la sala della comunità di Lovero, alla presenza del sindaco Annamaria Saligari. Con loro, anche il direttore del reparto di Unità spinale dell’Ospedale Morelli di Sondalo, Dottor Massimo Brambilla, l’educatore Fabio Panighetti e l’infermiera Garbellini Sabina. I bambini hanno posto domande spontanee ai due atleti speciali.

 

Luca e Andrea sono diventati tetraplegici in seguito ad un incidente stradale, rispettivamente all’età di 21 e 23 anni. Andrea Borgato, oggi quarantacinquenne, è stato cinque volte campione nazionale di Ping pong paralimpico e Luca Chiarini, trentasettenne, anche lui giocatore di Ping pong, è l’autore del video sulla volpe che sta spopolando sul web. 
Luca è perito agrario in Emilia-Romagna presso una cooperativa di servizi per l’agricoltura. Andrea, prima consulente ambientale per una ditta per il trattamento di rifiuti organici, oggi è campione paralimpico. 

 

Parole toccanti, tanta delicatezza e simpatia per raccontare un dramma: la vita prima dell’incidente, l’incidente stradale e il dopo. Le domande dei bambini sono state puntuali e spontanee e con la stessa spontaneità Luca e Andrea si sono raccontati. “Ho pianto due volte: una con mio padre e una con un amico, non con mia madre e mia sorella che dovevo proteggere. Dopo qualche anno mi sono rialzato; il lavoro, lo sport, l’amicizia e i miei cari mi hanno aiutato a reagire. Si cerca di andare avanti in modo autonomo per chi ci vuole bene,  per chi ha pianto per noi, per la vita“.

Luca: “Mi ha dato la forza il fatto di vedere bambini come voi nelle mie stesse condizioni;  la vita non era difficile solo per me. Io avevo 23 anni e bambini più piccoli di me lottavano per vivere, così non mi sono arreso”.

 

Abbiate cura della vita, ricordate di che basta un nonnulla (un colpo di frusta in auto o un tuffo incauto al mare) per ritrovarsi in queste condizioni. 
Gli studenti hanno approfondito con Luca e Andrea non solo il risvolto psicologico ed umano della loro storia, ma anche aspetti medico-scientifici della paralisi conseguente ad un trauma.
Le classi quinte di tutto l’Istituto Comprensivo di Grosio Grosotto Sondalo dedicheranno l’intera settimana dall’11 dicembre al 16 dicembre p.v. allo sport vissuto dal punto di vista della disabilità.

 

Occorre andare oltre ciò  che l’occhio vede, occorre abbattere i pregiudizi  per aprire la porta della relazione e, quindi, dell’integrazione sociale.  Lo sport è un linguaggio universale ed attraverso di esso tutti possono trovare gli strumenti per sviluppare le proprie abilità.  Lo sport è un mezzo molto efficace per trasmettere ai giovani i valori che permettono di crescere   e “ diventare grandi ”: la passione, il divertimento  e  l’aggregazione, il rispetto dell’avversario, la dedizione e  il sacrificio. 

 

Attraverso il progetto “sport da un altro punto di vista” intendiamo rivolgerci in particolare alle nuove generazioni, ovvero a coloro che necessitano di maggiori  stimoli e di conoscenza per costruire la propria persona e per affrontare il futuro con strumenti adeguati.

 

Elena Panizza

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