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Treni, nuovo piano regionale: "Cosa fare nel frattempo?"

ECONOMIA E POLITICA - 12 07 2017 - Redazione

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La CISL di Sondrio prende atto del piano presentato dai vertici regionali inerente la previsione di corposi investimenti (oltre 1,6 miliardi di euro) per rinnovare il materiale rotabile sulle linee ferroviarie della Lombardia al fine di superare le attuali criticità del trasporto ferroviario regionale.

 

Detto piano risponde alle richieste e agli auspici che la CISL di Sondrio ha costantemente esternato da un po’ di anni a questa parte, ma l’amara considerazione che ci tocca fare è che si arriva tardivamente ad una programmazione che doveva essere approntata qualche anno addietro e che avviene oggi soltanto perché si è in presenza di un’emergenza.

 

Purtroppo, questa è una costante nel nostro Paese, dove spesso manca una visione del futuro e si cerca di correre ai ripari solo quando si è con “l’acqua alla gola”!

 

Adesso occorre che il programma, illustrato dal Presidente Maroni e dagli Assessori Sorte e Garavaglia, sia tradotto da Trenord, ente gestore del trasporto ferroviario, in un vero e proprio piano industriale contenente la tempistica di attuazione degli interventi oltre che l’indicazione delle linee ferroviarie che saranno prioritariamente interessate all’immissione di nuovi treni.

 

Dobbiamo considerare, inoltre, che il programma regionale è un programma a medio-lungo termine, dovendo essere attuato entro il 2025 e, pertanto, le pesanti attuali condizioni critiche, caratterizzate da disservizi quasi quotidiani, rischiano di permanere ancora per qualche anno.

 

Allora, cosa fare nel frattempo?

A tal proposito, la CISL di Sondrio ritiene che le componenti del nostro territorio provinciale, interessate alla tematica del trasporto ferroviario, quali le istituzioni e le associazioni sindacali e di utenti, non debbano abbassare la guardia ma, proprio in virtù della presenza del programma di investimenti, debbano trovare un’interlocuzione costante, in primis con Trenord, affinché il territorio riceva in termini fattivi delle risposte utili a superare, o quantomeno a contenere, le attuali criticità.

 

In premessa, è necessario rappresentare, a Trenord e al Governo Regionale, che le linee ferroviarie del nostro territorio devono essere prioritariamente interessate agli interventi di innovazione e di ammodernamento in quanto il nostro è un territorio che, più di altri, ha bisogno di agevolare la sua condizione di mobilità, sia per la situazione di “semi-isolamento” determinata da una viabilità stradale di collegamento limitata ad un solo agevole accesso al resto del Paese, ossia la statale 36, peraltro, caratterizzata da limiti strutturali e regolamentari (continui lavori manutentivi e limiti di velocità), e sia per il fatto che l’economia turistica, che connota in modo rilevante il nostro territorio, non può fare a meno di servizi ferroviari efficienti.

 

Posta tale premessa e considerato che dovranno trascorrere almeno tre/quattro anni per vedere i primi effetti dell’attivazione del programma e che, dunque, in tale frangente temporaneo, molto probabilmente la vetustà del materiale inciderà determinando altri e ulteriori disservizi, sarebbe utile avere garanzie da Trenord prioritariamente sui due seguenti argomenti:

  • Assicurazione circa l’attivazione di un servizio sostitutivo con autobus, attivato mediante convenzioni con ditte di trasporto “su gomma” che assicuri una pronta reperibilità del mezzo sostitutivo;

  • Implementazione della manutenzione, con riferimento, soprattutto, a quella cd. ”di deposito esteso”, ossia quella che garantisce quotidianamente in ogni stazione e per lo più nelle ore notturne, la messa a punto e il decoro del treno con interventi di riparazione per ripristinare la completa funzionalità dei treni con particolare riguardo a quelli in partenza al mattino. Detta manutenzione è aggiuntiva alla manutenzione cd “programmata”, che viene effettuata a cadenze temporali e chilometriche prefissate e alla manutenzione cd. ”correttiva”, prevista per guasti di una certa gravità. Queste due ultime tipologie di manutenzioni sono svolte nei sei impianti funzionanti in Lombardia situati a: Milano, Fiorenza, Novate, Iseo, Lecco e Cremona.

 

Inoltre, una particolare considerazione merita il personale di Trenord che, in condizioni difficili e spesso a rischio della propria incolumità, si adopera con grande responsabilità e professionalità a garantire il servizio. Trenord deve avere maggiore considerazione dei suoi lavoratori dando loro tutele e gratifiche, partendo dal rinnovo del contratto aziendale. Tentativi da parte di Trenord di rallentare la trattativa in corso, evitando di giungere in tempi brevi ad un accordo soddisfacente per i lavoratori, sarebbero deleteri e aggraverebbero ulteriormente una situazione già di per sé difficile.

 

Il Referente settore Trasporti CISL Sondrio

Michele Fedele

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