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Trasformare il veleno in medicina: “Dal coronavirus verso l’economia circolare a basse emissioni”

ECONOMIA E POLITICA - 19 03 2020 - Vanessa Gallo

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Innanzitutto, un ringraziamento ai medici, agli infermieri e a tutte le persone che in questo momento sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza.

Un pensiero speciale alle persone che in solitudine stanno combattendo l’infezione, e a coloro che hanno perso i propri cari, siamo con voi!

 

Perché questo articolo?

Per sensibilizzare e fornire stimoli di riflessione alla profonda relazione che lega l’uomo all’ambiente e la lezione che stiamo apprendendo da questa epidemia.

Molti si chiederanno la pertinenza con il COVID 19. Ebbene uno studio1 condotto dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima) insieme alle Università di Bari e di Bologna rivela che lo smog e le polveri sottili hanno accelerato la diffusione del Covid-19, creando un effetto “boost” che a febbraio ha moltiplicato i casi di infezione in Pianura padana.

Da questa evidenza, ci sembra interessante riportare al centro dell’emergenza la necessità di inserire nei provvedimenti correlati al DL “Cura Italia” la promozione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e più in generale dell’economia circolare.

 

Non rappresentano un corollario, un tema da considerare in “tempo di pace” quanto un’azione dirompente di cambio di paradigma da intraprendere in questo momento epocale. L’Italia sta facendo scuola nel mondo nella gestione e cura del coronavirus, può ancora una volta nella Storia dell’umanità riscoprire un Nuovo Rinascimento basato sull’economia circolare e sull’autonomia dalle fonti fossili.

Il COVID-19 ci insegna che 1 e la madre di 100.000 e che il comportamento di una singola persona produce effetti sulle comunità. Da sempre è così, ma solo ora ce ne rendiamo conto. “Il cambiamento nel comportamento di un singolo individuo contribuisce al cambiamento nel destino di una nazione e infine condurrà al cambiamento nel destino dell’umanità” afferma Daisaku Ikeda2.

 

Allo stesso modo, il cambiamento di rotta di una Nazione può condizionare e creare un effetto a catena a livello mondiale. Certo, ci vuole coraggio, competenza e una forte determinazione. Coesione e uno spiccato senso di appartenenza da costruire e coltivare in primis a livello europeo.

Un fenomeno mondiale non può essere gestito nei confini nazionali. Ieri l’UE ha presentato una proposta di modifica temporanea della normativa sugli aiuti di Stato, con l’obiettivo di autorizzare gli Stati membri a introdurre strumenti finanziari necessari ad arginare le conseguenze economiche del Coronavirus.

 

Un primo passo… necessario ma non sufficiente!

Il 2020 rappresenta un punto di svolta nell’economia mondiale; sarà quindi necessario prevedere una nuova “Bretton Wood” per porre le basi e ricostruire “un modello economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente”.

Concludo con un proverbio africano:” l’uomo è rimedio dell’uomo”. A ciascuno di noi la responsabilità di “trasformare il veleno in medicina”.

 

Vanessa Gallo- Segretaria nazionale FIPER

 

1 http://www.simaonlus.it/wpsima/wp-content/uploads/2020/03/COVID19_Position-Paper_Relazione-circa-l%E2%80%99effetto-dell%E2%80%99inquinamento-da-particolato-atmosferico-e-la-diffusione-di-virus-nella-popolazione.pdf

2 Presidente Soka Gakkai Internazionale. Proposta di pace presentata nel 2018 alle Nazione Unite

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