MENU

Temperature vicino allo zero: colture a rischio

ECONOMIA E POLITICA - 18 04 2017 - fondazione fojanini

CONDIVIDI

/primavera

Gli abbassamenti di temperature di questi giorni, che hanno visto questa mattina temperature comprese tra 3 e 5 °C, (e la notte scorsa O °C nella zona del piano di Villa di Tirano) con previsione di ulteriore discesa fino a 0, -1 °C nei prossimi giorni, costituiscono senz’altro un elemento di criticità per le colture della provincia di Sondrio.

 

Non è la prima volta che le temperature in aprile scendono sotto lo zero. Questo è già successo, per rimanere agli anni più recenti, nel 2015, 2010 e soprattutto nel 2003 con una minima scesa, in alcuni areali, fino a meno 6. Nel 2003 si sono registrati comunque pochi danni su vite, meno del 10%, mentre danni maggiori si sono avuti su actinidia. La differenza, rispetto alle annate passate, deriva dal fatto che ci troviamo in presenza di una stagione con una fase fenologica precoce e questo porta ad avere un numero maggiore di germogli a rischio gelate.

 

In questo momento la coltura che potrebbe maggiormente risentire degli abbassamenti termici, oltre l’actinidia, è sicuramente la vite. Per questa coltura la temperatura critica, in grado di causare allessamenti della vegetazione e perdita dei fiori, si colloca tra -1 e -2 °C. A queste temperature i danni possono essere anche molto gravi, e sono tanto più gravi quanto più è prolungato il periodo in cui le temperature rimangono basse. Considerando che sono previste due-tre giornate di basse temperature, il rischio diventa molto probabile.

 

Per quanto riguarda le altre colture, fortunatamente grazie al forte anticipo vegetativo di quest’anno dovuto alle temperature molto elevate delle scorse settimane, le principali piante da frutta hanno ormai superato il periodo più sensibile, che è quello della fioritura: il melo, il pero, e per le situazioni di frutticoltura hobbistica, anche il pesco, susino ciliegio ecc. sono ormai in una fase avanzata di sviluppo del frutticino, e quindi le colture (eccettuate le situazioni a quote più alte, da 700 a 800 m) non sono più a rischio di gelate dei fiori. ,

 

Sul melo e pero in particolare occorre però fare molta attenzione, perché se è vero che abbiamo superato il pericolo delle gelate in fioritura, ciò nonostante i frutticini che si osservano in questo momento, potrebbero mostrare più avanti i sintomi delle gelate (i frutticini sono sensibili a pochi gradi sotto lo zero, mediamente -2 °C), con conseguente comparsa di sintomi come cinghiature , ma anche semplici reticolature sui frutti.

 

Non possiamo quindi affermare che le colture frutticole siano del tutto esenti dal rischio delle gelate.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI