Secam: approvato il 19° bilancio in utile consecutivo

Il Consiglio di amministrazione di Secam, presieduto da Alfio Sciaresa, ha presentato ai soci riuniti ieri nella sala Martinelli della Camera di Commercio, a Sondrio, per l’annuale assemblea, il diciannovesimo bilancio in utile consecutivo chiudendo un 2016 più che positivo, come espresso dai dati e dagli indicatori economici e patrimoniali.

L’utile d’esercizio, pari 820 mila euro, è in crescita del 52% rispetto a quello dell’anno precedente. A incidere positivamente lo scarto tra valore e costi della produzione, migliorato del 43% su base annua. Per quanto riguarda il Servizio integrato rifiuti, emerge la percentuale dei rifiuti recuperati, pari al 68%, sul totale di oltre 81 milioni di chilogrammi prodotti in provincia di Sondrio. Soltanto per il 32% si è reso necessario lo smaltimento in discarica.

Le scelte strategiche a suo tempo effettuate, prima fra tutte la realizzazione del bioessiccatore, e l’efficienza nella gestione hanno consentito, per anni, di mantenere invariata la tariffa imposta ai Comuni, senza neppure adeguarla all’aumento Istat, fino alla diminuzione disposta per il 2017. Sul fronte del Servizio idrico integrato, l’altro asset di Secam, del quale la società pubblica si occupa dal 2015, l’anno scorso, il primo completo, sono stati investiti quasi 8,6 milioni di euro, come stabilito dal Piano finanziario.

Sulla base delle cinque priorità indicate, messa a norma degli impianti, qualità e quantità dell’acqua, installazione di sistemi di misura e sostituzione delle reti, gli investimenti hanno riguardato l’acquedotto per oltre 6,2 milioni di euro, la fognatura per 1,7 milioni e la depurazione per 660 mila euro. Sulla depurazione, ha annunciato l’amministratore delegato Gildo De Gianni all’assemblea, ci saranno presto interventi con un aumento della quota di investimento per i prossimi anni. I ricavi, pari a a poco più di 19 milioni di euro, sono di circa 2,2 milioni inferiori rispetto a quanto previsto dal Piano d’ambito per effetto delle incongruenze rilevate nel travaso dei dati relativi alle utenze dai comuni a Secam.

«Abbiamo visto di tutto - ha evidenziato De Gianni -: seimila utenze scomparse, molte altre intestate a persone defunte da anni. Questa situazione ha comportato un pesante rallentamento nella fatturazione che ha inciso sui flussi di cassa e conseguentemente sulla situazione finanziaria della società». Al contrario, Secam ha contenuto i costi, preventivati dal Piano d’ambito in 18,3 milioni di euro, riducendoli di quasi 2,7 milioni, mentre i rimborsi dei mutui contratti dai comuni negli scorsi anni hanno comportato un esborso maggiore pari a 1,3 milioni. Il dato complessivo relativo ai costi è comunque più basso, rispetto al preventivo del Piano d’ambito, di oltre 1,3 milioni di euro. Sulla tariffa di 0,99 euro al metro cubo, decisa dall’Ufficio d’ambito e approvata dall’assemblea dei sindaci, i costi di gestione incidono per 0,74 euro, i rimborsi ai comuni per 0,25.

«Se abbiamo raggiunto il pareggio - ha osservato De Gianni -, è stato grazie ai lavori effettuati dai dipendenti Secam che hanno ridotto gli incarichi esterni e, dunque, l’aumento dei costi. Senza questo intervento non avremmo raggiunto il pareggio e, a norma di legge, avremmo dovuto chiedere all’Ufficio d’ambito la revisione tariffaria.». Ha inoltre evidenziato che, in una fase critica per la carenza di acqua, l’attento e preventivo monitoraggio delle sorgenti da parte dei tecnici di Secam ha evitato di limitare l’erogazione dell’acqua. In conclusione, l’amministratore delegato De Gianni si è detto certo che, dopo due anni particolarmente difficili, proseguendo il lavoro, la situazione non potrà che migliorare, grazie anche alla disponibilità di molti sindaci che collaboreranno nella diffusione delle informative ai propri cittadini in particolare sensibilizzandoli a installare i contatori per l’acqua. L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio con il voto favorevole del 94,9% del capitale, presente alla seduta nella misura dell’89%.