Primo bilancio dei danni da gelo sulle colture
ECONOMIA E POLITICA - 19 04 2017 - fondazione fojanini
Come purtroppo previsto la prima delle tre notti di gelo ha lasciato sul tappeto i primi danni. Vite: alessamenti completi dei tralci con perdita della produzione annuale si riscontrano soprattutto nei fondali e nei primi terrazzi dei piedi di versante. Per la vite i comuni di Albosaggia, Piateda, la parte bassa di Berbenno, Buglio in Monte, Ardenno, Chiuro sono le aree dove i danni sono maggiori. Sfortunatamente in questi casi la produzione 2017 è completamente compromessa. Danni più sporadici si riscontrano nei piedi di versante (primi terrazzi in basso) su altri comuni, accompagnati da danni causati dal forte vento di ieri che ha portato alla rottura di numerosi tralci. Al momento non è necessario intervenire con operazioni di qualsiasi tipo. Questo perché le previsioni prevedono altre due notti con temperature che possono scendere sotto lo zero, e perché solo a bocce ferme e con un analisi più approfondita valuteremo quali suggerimenti proporre al fine di assicurarci nuove “cacciate” in grado di garantire la produzione per il prossimo anno. Danni si segnalano anche su actinidia, mentre al momento altre colture sembrano essere sfuggite al freddo notturno.
L’ondata di aria gelida ha causato una gelata per convezione, ovvero dovuta allo spostamento di masse di aria fredda che affluiscono dalle regioni settentrionali.
La speranza è che il calore assorbito dalle rocce e dai muri a secco durante il giorno e rilasciato durante la notte (irraggiamento) riesca a “tamponare” l’abbassamento delle temperature, mettendo al riparo i giovani germogli.
La preoccupazione di questa ondata di aria gelida sta preoccupando molte aree viticole italiane ed estere. Questo soprattutto in Francia dove il fenomeno delle gelate primaverili è più frequente e da sempre sono attrezzati con stufe, sistemi di ventilazione di aria calda o più semplicemente con fuochi. Sistemi questi chiaramente improponibili nella nostra realtà.
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