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Perché è bene incentivare la nuova imprenditoria sociale

ECONOMIA E POLITICA - 15 02 2018 - Redazione

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Il non profit, così come tutto il terzo settore, stanno dando un contributo sempre più rilevante al mondo dell’occupazione: questo è quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto ISTAT. Oggi si parla, quindi, di imprenditoria sociale, a dimostrazione del fatto che il vecchio settore terziario, quello dei servizi per intenderci, si sta evolvendo e sta abbracciando nuovi fenomeni e nuove professioni.

 

Quanto detto vale soprattutto per le nuove generazioni, che stanno facendo impresa in maniera diversa e in campi che, fino a poco tempo fa, venivano considerati non convenzionali. Ecco, quindi, che si ha una vera e propria evoluzione del settore, che porta con sé nuovi posti di lavoro, ma anche molte altre novità. Analizzando i dati di cui sopra, si scopre che il modello cooperativo si difende bene, ma non è il solo a essere preso in considerazione in questo periodo. Infatti, ben oltre quelli che sono gli schemi tradizionali, stanno nascendo anche nuovi modelli d’impresa che hanno sì uno obiettivo sociale ma che sono anche organizzati secondo una struttura ben precisa, in modo tale da essere gestibili e attrarre le attenzioni dei possibili investitori. Questi modelli puntano molto sulla progettualità, ad esempio, ma sono anche votati alla tecnologia. Le competenze tecnologiche sono, oggi come oggi, importantissime e aiutano anche a trovare nuovi modelli di intervento, facilitando la nascita di nuove professionalità in tutti i settori.

 

Sono proprio questi gli elementi chiave che rendono l’imprenditoria sociale così appetibile oggigiorno e che la fanno diventare sempre più importante. Sono soprattutto i giovani che se ne stanno interessando e, pertanto, siamo certi che da qui a un futuro non troppo lontano, ne sentiremo parlare in maniera sempre più insistente.

 

Tutto questo mette in luce anche un altro aspetto, che non è per nulla trascurabile. Si torna a parlare di voglia di imprendere, nonché di nuove forme di imprenditorialità e questo è uno dei dati positivi che emergono dal rapporto ISTAT già citato.

 

Si vuole fare impresa e, a quanto si legge, a volerla fare sono soprattutto i più giovani che sono sempre quelli più interessati dalla disoccupazione, come si è potuto notare in questi anni di crisi economica. Ecco, quindi, che è utile conoscere quali sono le possibilità, ma anche i pro e i contro del mettersi in proprio. A tal proposito, come avviene sempre e in tutti i settori, è importante affidarsi a quelli che sono i consigli dei professionisti, che sono in grado di indicare la via per il raggiungimento del proprio obiettivo. Ecco, quindi, che un sito come Intraprendere.net risulta essere una vera e propria miniera dalla quale attingere consigli, indicazioni, notizie e molto altro ancora. Lanciarsi nel vuoto nel mondo dell’imprenditoria, di qualsiasi tipo e in qualunque settore, può essere una mossa molto avventata, specialmente se in gioco ci sono dei capitali e degli investimenti. Proprio per questo motivo è importante informarsi sia sulle nuove forme di imprenditoria, focalizzandosi su quelle che hanno un potenziale maggiore, sia su tutti quelli che sono gli obblighi e i passi da fare per arrivare ad aprire una posizione in proprio. Avere accesso a tutta una serie di consigli utili, di dritte e poter contare sul supporto di esperti che sanno di cosa si parla, aiuta ad avere una maggiore consapevolezza, così da non sbagliare e da non fare dei grossolani errori di valutazione che, in casi come questi, potrebbero costare caro in ogni senso.

 

La voglia di fare nuovamente impresa è un ottimo segnale per il futuro dell’Italia e, pertanto, si tratta di un qualcosa che va incentivato e che va coltivato, così da permettere a un numero sempre maggiore di persone di realizzare il proprio sogno imprenditoriale.

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