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Intesa sulle imposte dei frontalieri

ECONOMIA E POLITICA - 01 12 2022 - Guido Monti

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Il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'accordo fra Italia e Svizzera sull'imposizione dei lavoratori frontalieri, in modo da evitare una doppia tassazione e regolare diverse questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio.

 

L'intesa, già firmata nel dicembre 2020, a differenza della precedente del 1974 regola pure il trattamento economico dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. Tra le novità introdotte c'è la definizione delle aree di frontiera, che da parte italiana comprendono, oltre  alla provincia autonoma di Bolzano, le Regioni Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia, ai cui comuni sarà garantito un tesoretto di circa 89 milioni. L'introduzione del metodo della tassazione concorrente rende tassabile in Svizzera solo l'80% dei redditi ottenuti oltre confine dai nostri lavoratori, da dichiarare poi in Italia. Viene così eliminato il sistema che prevedeva la totale tassazione elvetica col  successivo versamento dei ristorni ai comuni di frontiera. E' comunque previsto un regime transitorio per i frontalieri residenti in Italia e occupati in terra elvetica o che lo sono stati a partire dal 31 dicembre 2018, ai quali si applicano le norme di imposizione elvetica fino all'entrata in vigore dell'intesa, ovvero il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

 

I vecchi frontalieri continueranno ad essere assoggettati all'esclusiva imposizione in Svizzera e in cambio la Confederazione verserà fino alla fine del 2033 una compensazione finanziaria a favore dei comuni italiani di confine, pari al 40% dell'imposta alla fonte prelevata. Dopo questa data la Svizzera conserverà la totalità del gettito fiscale. Adesso la parola passa al parlamento per l'approvazione del ddl.

 

Guido Monti

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