Imu e fabbricati rurali: "Fate come a Grosio"
ECONOMIA E POLITICA - 15 06 2020 - Michele Corti
Siamo a una scadenza IMU particolarmente dolorosa, che cade al termine di una grave emergenza e in momento di pesanti difficoltà. Gli ex fabbricati rurali sono stati assimilati a immobili in grado di produrre reddito. Ma le tante baite, ereditate dai vecchi, non producono, nella maggior parte dei casi, alcun reddito né ne hanno la potenzialità. I proprietari sono così indotti a sospendere qualsiasi intervento manutentivo e, anche in Valtellina, aumentano i casi di fabbricati deliberatamente scoperchiati per poter evitare la tassa (che sui ruderi, almeno, non si applica). Così si perde in modo irrimediabile un patrimonio che, come dimostrano tante iniziative, può essere reso funzionale a nuove attività agricole e turistiche e che rappresenta comunque un patrimonio culturale, una testimonianza che non può essere dispersa così. Ne deriva poi un grave danno al paesaggio che è anche una risorsa per il turismo. I ruderi non abbelliscono. Quello che i comuni incassano oggi lo perdono domani. In attesa che qualche governo abbia il coraggio di rivedere la materia, sono i comuni, destinatari dell'incasso a poter fare qualcosa. RIDUCENDO AL MINIMO L'ALIQUOTA COME A GROSIO. Michele Corti www.ruralpini.it Si rimanda a : La delibera di Grosio http://www.ruralpini.it/file/Delibera%20IMU%20GROSIO12809.pdf I recentissimi articoli di ruralpini.it in cui, ancora una volta, abbiamo sollevato il problema dell'IMU sui fabbricati ex rurali http://www.ruralpini.it/Ancora-su-IMU-e-fabbricati-rurali.html http://www.ruralpini.it/Edilizia-rurale-lo-stato-la-vuole-distruggere.html
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