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Il mercato settimanale del giovedì: le sue lontane origini e la sua storia

ECONOMIA E POLITICA - 23 11 2017 - Ivan Bormolini

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/piazza cavour mercato Tirano

(A cura di Ivan Bormolini ) Quando si parla di commercio al dettaglio è inevitabile fare dei confronti col passato. Sono ormai quasi del tutto scomparsi i negozietti di quartiere, ne rimangono solo alcuni che possiamo definire storici, ma è chiaro che l'avvento della grande distribuzione ha modificato il modo di fare la spesa quotidiana.

 

A resistere a questa ormai consolidata tendenza, sembrano però i mercati settimanali che si tengono in varie città ed hanno radici ben lontane nel tempo. Avviene lo stesso anche a Tirano, dove il mercato del giovedì, che sta divenendo sempre più multietnico con venditori di varie nazionalità, è per tanti un appuntamento fisso, direi irrinunciabile.

Nel borgo tiranese, nel 1600 esisteva una sorta di piccolo mercato libero, questo non era organizzato con apposite strutture e i luoghi di vendita erano sicuramente al domicilio del venditore.

 

Per parlare veramente di organizzazione di un mercato si dovrà attendere il 1741: in quell'anno il decano aveva inviato alle “Magnifiche Contrade” una circolare per invitarle a pronunciarsi in assemblea di contrada, sulla proposta di istituire un mercato settimanale.

Già in quella circolare si parlava del giovedì come giorno utile, ma si lasciava la libertà di organizzarlo anche in altri giorni della settimana.

Il decano individuava anche il luogo più fattibile ovvero la piazza Pretoriale e la zona del “Campanile di detto Borgo”. Dunque se attuato, il mercato si doveva tenere tra l'attuale piazza Cavour e la via XX Settembre sino alla piazza San Martino.

 

Tuttavia però, e non si sa il perché, la proposta formulata dal decano, non aveva trovato alcun accoglimento da nessuna Contrada.

Era passato altro tempo, un periodo in cui i fautori dell'idea di istituire il mercato settimanale certo non avevano accantonato l'idea.

Nel 1768, grazie al Podestà del tempo, si era ottenuto il decreto che di fatto concedeva “il privilegio di erigere e fissare nel borgo di Tirano” il mercato.

Analizzando le date, sembra che qualche altra difficoltà in merito sia ancora sorta. Nel 1777, su pressante istanza di una delegazione del Consiglio Comunale, il Podestà aveva emesso il decreto che potremmo citare come definitivo sulla questione del mercato settimanale.

 

Il documento era firmato dal Podestà reggente di Tirano e di tutto il Terziere Superiore il Dominus Gio. Batta De Tscharner, che agiva come specialmente delegato “ Loco Dominorum” ovvero a nome delle Eccelse Tre Leghe.

In pratica il Podestà era stato supplicato dai Signori della Magnifica Comunità di Tirano, che chiedevano l'attuazione del decreto precedente ossia quello già citato e risalente al 1768.

Ovviamente nel documento erano contenute tutte le norme per l'attuazione del mercato, erano in tutto 13 punti ben chiari in cui si regolamentava questa rassegna commerciale dell'allora borgo.

 

Si ordinava che a Tirano venissero fatti ben due mercati settimanali, uno il mercoledì e uno il sabato, sempre alla mattina e sino a mezzogiorno.

A questo punto non ho trovato altre notizie storiche in merito a quei primi mercati settimanali al tempo della dominazione dei Grigioni.

Va però affermato che l'idea di promuovere e sviluppare un mercato era nata molto dopo l'istituzione della storica fiera di San Michele che risale al 1514.

Questa grandiosa rassegna fieristica infatti era stata concessa dalle Eccelse Tre Leghe, mediante decreto speciale e dietro supplica di alcuni cittadini tiranesi, solo due anni dopo l'inizio della dominazione dei Grigioni nelle nostre valli ( 1512 ).

 

Ma torniamo al mercato, è evidente che quei primi mercati sono continuati a svolgersi anche in epoche successive, tuttavia è bene ricordare che questi, non avevano dato l'origine all'attuale mercato del giovedì . Per avere una nuova organizzazione di un mercato del giovedì occorrerà attendere l'anno 1834, quando in data cinque dicembre dall'Ufficio Comunale usciva l'avviso pubblico N° 776 che a firma della Deputazione parlava del mercato del giovedì. E' a partire da questo importantissimo documento che vi proponiamo nella galleria fotografica, che il nostro attuale mercato settimanale ha avuto le origini, ben 183 anni fa.

 

Nel testo si legge:

Nel giorno di San Martino, 11 p.p. Novembre, ebbe luogo nel Comune di Tirano il primo mercato, attivato con Superiore approvazione, il quale venne, e sarà continuato settimanalmente nel giovedì, tranne nella seconda settimana di novembre, in cui si terrà sempre il giorno undici.

Il primo mercato d'ogni mese si estende anche pel bestiame... ”.

 

La bella scrittura cita poi altri dettagli in merito, al mercato. Dunque nel giorno della festa patronale di San Martino di quel 1834, era nato il mercato settimanale del giovedì, che nel primo giovedì del mese prevedeva anche il commercio del bestiame.

Viene da chiedersi anche se proprio in quel periodo prendeva origine anche la fiera di San Martino, l' avviso infatti afferma che nella seconda settimana di novembre, il mercato si doveva svolgere sempre il giorno 11, ovvero la giornata in cui ancor oggi si festeggia il Santo Patrono della nostra città.

 

LE PIAZZE DEL MERCATO DI IERI E DEI TEMPI MODERNI: alcune cartoline storiche che includiamo nella gallery fotografica al termine dell'articolo, ci mostrano le due principali piazze di Tirano ( Cavour e Marinoni ) definite anche come “Piazze del Mercato”. La famosa piazza Pretoriale, così ricordata in materia di mercato nel 1768, è sicuramente stata la prima sede di questa rassegna commerciale. Ed alcune cartoline spedite da Tirano nei primi del 900 ce lo dimostrano chiaramente. Sicuramente la piazza Marinoni, si era rivelata più consona, pare infatti che questa per anni è stata sede di un florido mercato di merci e bestiame che richiamava genti sia dalla Valtellina che dalla vicina Svizzera. Una bella cartolina dal titolo “ Un giorno di mercato a Tirano” ci fa vedere proprio la piazza Marinoni in un momento di commercio di merci e bestiame.

 

Sarebbe positivo ricostruire esattamente per quanto tempo queste piazze avevano ospitato il mercato. Ricordo che negli anni settanta ed ottanta, il mercato settimanale del giovedì si teneva in centro città, tra le vie Pio Rajna e via Marconi, proprio dietro il centro commerciale. Successivamente per un periodo piuttosto limitato il mercato era stato trasferito, non senza qualche polemica, nel circondario di piazza Unità d'Italia, in epoche ben più lontane però rispetto agli interventi di riqualificazione degli anni passati. Alcuni anni fa la storica rassegna commerciale, ha trovato una ben più consona sede presso il parco delle Torri. Una zona quest'ultima che ben si presta in quanto non è proprio nel centro della città, è servita da parcheggi, non sempre sufficienti, ed è facilmente raggiungibile anche dai pedoni che trovano nel mercato delle adeguate soluzioni ad i loro acquisti di vario genere.

 

PERCHE' E' DEFINITO MERCATO STORICO: qualche anno fa, per volontà dell'Amministrazione dell'ex Sindaco Pietro Del Simone, era stato redatto un ampio lavoro di documentazione che provava e certificava l'esistenza del mercato del giovedì sin dal 1834, fra cui l'avviso di cui vi ho prima parlato. Questa operazione di ricerca e documentazione storica, era stata svolta al fine di far nominare, da parte della Regione Lombardia, il nostro mercato con il riconoscimento di valenza storica.

L'obiettivo era stato raggiunto, infatti mediante pubblicazione ufficiale sul Bollettino della Regione Lombardia, il nostro mercato era stato nominato di valenza storica ed anche di particolare pregio nei luoghi storici del commercio lombardo.

 

Oggi, in questi tempi moderni, il nostro mercato storico, è ancora ben frequentato da molti avventori che giungono anche dalla Svizzera e dai comuni confinanti. Nel visitarlo o nel fare acquisti di vario genere, nell'ascoltare i profumi o giudicare l'eccellenza qualitativa di alcuni prodotti alimentari e non, il mercato di Tirano è un buon punto di riferimento commerciale, dove ancora le nostre massaie, un termine oggi fortemente in disuso, fanno la spesa. E' un po' come ritrovarsi in quei negozietti delle nostre contrade in epoche passate, il buon macellaio e maestro Poretti, il signor Gianoni e tanti altri.....

 

Permettetemi di concludere questo mio scritto con un ricordo, per tanti ancora indelebile e forse pure incancellabile. Sto parlando del compianto Giovanni Casiraghi, “Al Casiraghi” per anni con la sua mamma è stato anima vitale di questo nostro mercato del giovedì, un'icona che ha regalato battute, simpatia con qual banchetto di giocattoli che allestiva con cura.

 

Ivan Bormolini

 

FONTI: “ Aspetti di vita quotidiana a Tirano al tempo dei Grigioni ( 1512-1797 ). Autore William Marconi. Stampa Bonazzi Grafica – Sondrio 1990.

“CARTOLINE STORICHE”: Sono tratte da “Tirano in cartolina”. Autori: Enzo Brè e Michelino Falciani. Stampa Tipografia Petruzio – Tirano luglio 2001.

“L'avviso pubblico”, collezione di stampe di Ivan Bormolini

GALLERY

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1 COMMENTI

23 11 2017 12:11

Méngu

Caro Ivan, complimenti per il tuo bel “ ripasso storico “ del mercato in Tirano. La Piazza del Mercato , ora piazza Cavour , che noi ragazzi chiamavamo anche “la piàza déla Maria Lüisa” o anche “ déli cadéni”, oppure “del Cumün” era nota e fiorente in quei tempi e con una bella pavimentazione “ de risc “ , ora in porfido martoriato a macchia di leopardo. Ora , purtroppo la gran parte è invasa da macchine parcheggiate e la Maria Lüisa non mi sembra troppo felice nel vedere le cartacce e i masselli di porfido divelti dalla piazza e sparsi tra le sue catene e la fontana. ****** Cici Bonazzi nella poesia “ la piàza del mercàa “ la ricorda così ( allora…..) nelle ultime strofe. In dialetto tiranese : “ Igliò ‘nmèz Marìa Lüisa, tüt stremìda del fracàs, piàca sü cu la camìsai düri urègi fàci de sas. An sta piàza del mercàa, gh’è i finèstri del cumün, de ilò spìa i söö ‘mpiegàa cu ‘na fàcia de slizùn. l noss sìndach al pütiféria:chì duìi fa i voss mansiùn,l’aministraziùn l’è ròba séria mìga ‘n carnevàl dùa l’è tüt bun”. Traduzione in Italiano : “Lì nel mezzo Maria Luisa, tutta spaventata dal fracasso, copre con la camicia le dure orecchie fatte di pietra. In questa piazza del mercato, ci son le finestre del comune, da lì sbirciano i suoi impiegati con una faccia da fannulloni. Il nostro sindaco schiamazza: qui dovete svolgere le vostre mansioni, l’amministrazione è cosa seria non un carnevale dove tutto vale.