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Il decalogo delle nuove concessioni

ECONOMIA E POLITICA - 28 11 2019 - Gruppo di lavoro rinnovo concessioni idroelettriche

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/linee elettriche

RINNOVO DELLE CONCESSIONI DI GRANDE DERIVAZIONE IDROELETTRICA

I PUNTI DEL COMITATO PER LA RAZIONALIZZAZIONE LINEE A.T. E CONCESSIONI

 

La LEGGE 11 febbraio 2019 (12/2019) fissa nuovi criteri e contiene le condizioni per i rinnovi delle concessioni di grande derivazione idroelettrica. In particolare si prevede che le regioni possano disciplinare con propria legge, entro il 31 marzo 2020, le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni scadute.

 

Un’occasione importante per tutte le regioni e per i territori maggiormente interessati dello sfruttamento idroelettrico. La provincia di Sondrio produce circa il 12% dell’energia idroelettrica nazionale e il 50% dell’energia idroelettrica della Lombardia con un valore stimato di 500-700 mln/anno e ne subisce gli effetti sul territorio.

 

Negli anni i ritorni sul territorio derivanti dallo sfruttamento dell’acqua sono meno significativi ( -occupazione, 700 occupati in meno nel periodo 1990/2019 con una perdita reddituale di oltre 35 milioni di euro annui, -manutenzione territorio, -infrastrutture) ed è aumentata la sensibilità sulle criticità (impatto ambientale, linee elettriche, opere presa, canali, condotte centrali, ecc..).

 

Il rinnovo delle concessioni deve diventare un’occasione di sviluppo sostenibile che porti sui territori miglioramenti importanti sull’ambiente e sulla gestione della risorsa acqua, occupazione, servizi pubblici e compensazioni economiche.

 

Cosa chiediamo a Regione Lombardia?

 

  1. Che approvi un’ottima legge sul rinnovo in anticipo rispetto i termini previsti dalla normativa nazionale, rispettosa delle normative vigenti, che non presti il fianco a facili ricorsi, coinvolgendo i territori interessati;

 

  1. Che decida sul modello di gestione più favorevole ai territori ed attivi una concorrenza positiva tra i contendenti attraverso i bandi di assegnazione;

 

  1. Di prevedere l’implementazione dei livelli occupazionali alle dirette dipendenze del concessionario, attraverso regole certe e chiare di tutte quelle attività in capo allo stesso, attraverso piani di riposizionamento interno delle attività legate all’esercizio e manutezione, cura e presidio del perimetro oggetto della concessione, compresa la sorveglianza. Premiare i progetti industriali che prevedono l’incremento di attività sul territorio legate al settore energetico, compreso quello legato alle biomasse derivate dalla manutenzione territoriale (agricole e forestali) e con impegni vincolanti da parte del proponente.

 

  1. Di inserire nelle norme di selezione del nuovo gestore la provata capacità tecnica nel settore, solide garanzie finanziarie e valutazione del progetto complessivo di gestione della concessione;

 

  1. Di stabilire obblighi precisi a carico del gestore per garantire il DMV, contrastare eventuali emergenze climatiche, dissesti idrogeologici e le necessità delle popolazioni;

 

  1. Di prevedere l’installazione dei misuratori delle portate e la trasmissione in tempo reale dei dati di prelievo e di produzione agli organi competenti per facilitare l’azione di controllo;

 

  1. Di attribuire punteggi considerevoli al piano di manutenzione territoriale, da proporre alle amministrazioni locali, e dei bacini imbriferi allegati alla proposta complessiva. Prevedere premialità per la presentazione di piani di ambientalizzazione e penalizzazione per i gestori che hanno lasciato situazioni di degrado nelle passate gestioni.

 

  1. Fissare i canoni in quota fissa e variabile (almeno 30 euro per kW+ almeno 20 Euro per kW) con previsione di assegnazione integrale a tutti i territori interamente montani.

 

  1. Prevedere l’obbligo di cessione della quota di energia gratuita 220 kWh per kW di potenza nominale media di concessione installata alla Regione e la ripartizione agli enti locali, le modalità di utilizzo per i servizi pubblici e la monetizzazione della stessa in caso di mancato ritiro.

 

  1. Per il periodo transitorio, dalla scadenza della concessione alla riassegnazione, nel quale i produttori continuano a turbinare in regime di prosecuzione temporanea, pretendere il pagamento dei canoni aggiuntivi e la cessione della energia gratuita. In provincia la metà delle concessioni, per potenza installata, sono già scadute.

 

Gruppo di lavoro rinnovo concessioni idroelettriche del Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica

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