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Frontalieri, Crosio: "I sindacati arrivano tardi"

ECONOMIA E POLITICA - 26 06 2017 - Jonny Crosio

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Viene da domandarsi a che gioco stiano giocando i sindacati alla luce della tardiva presa di posizione sull’accordo tra Italia e Svizzera che penalizza fortemente i frontalieri e i comuni nei quali risiedono. La frittata è stata fatta molto tempo fa quando il governo di centrosinistra, non eletto, ha sacrificato gli interessi dei lavoratori sull’altare della finanza e delle banche.

 

Nessuno in sede di elaborazione dei contenuti dell’accordo ha difeso i frontalieri né evidenziato che avrebbero pagato molte più tasse. Noi della Lega Nord, fin dall’inizio, abbiamo sollecitato il Governo a intervenire con mozioni e interrogazioni che non sono state prese in considerazione. Sarebbe bastato chiedere condizioni migliori, ma nessuno l’ha fatto perché al governo di centrosinistra non interessano i lavoratori frontalieri.

 

Nel programma di governo che la Lega Nord sta definendo gli interessi dei frontalieri saranno adeguatamente tutelati, com’è giusto che sia, con modifiche sostanziali a un accordo che ha fatto felici solo finanzieri e banchieri. I sindacati fanno i furbi e questa uscita nasconde un accordo con il governo che, altrimenti, sarebbe stato in altro modo sollecitato. La verità è che con l’accordo, che dovrà essere votato dal Parlamento, i frontalieri pagheranno molte più tasse rispetto ad oggi e che i comuni non riceveranno più i ristorni, poiché se sarà Roma a versarli, come previsto, abbiamo già la certezza che non arriveranno e che quei fondi verranno utilizzati per altro.

 

È del tutto inutile organizzare convegni sul nulla quando i due problemi centrali dell’accordo fra Italia e Svizzera, le tasse dei frontalieri e i ristorni ai comuni, rimangono irrisolti. La gente vuole risposte certe non parole a vanvera ed è stanca di un governo che non tutela i cittadini, come i risultati delle elezioni amministrative hanno dimostrato.

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