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Dighe, centrali, acqua, montagne, territorio: ricchezza della Valtellina

ECONOMIA E POLITICA - 01 05 2023 - Ezio (Méngu)

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/Fiume Adda in piena sotto i ponti di Tirano
Fiume Adda in piena sotto i ponti di Tirano (foto Méngu )

Vi sarà capitato di osservare la forza dell’acqua che scorre nel fiume Adda dopo forti piogge. Molti pensano: il fuoco di un incendio lo puoi fermare con l’acqua, ma l’acqua con che cosa si ferma? Solo un pazzo può pensare di gettarsi nell’Adda in piena poiché è certo che in una manciata di secondi si troverà a galleggiare in località Ganda dove l’Adda si unisce al Poschiavino. Con la forza dell’acqua non si scherza e non si può prenderla per le corna per domarla come si prende un toro. Si può domarla con la tecnica e l’ingegno però con attenzione massima, con controlli assidui e manutenzione del suo alveo: solo così l’acqua è una buona serva, L’acqua ha anche una buona memoria, non perdona  l’ignoranza e la faciloneria nell’invadere il suo territorio!  Provate a toglierle il sua strada antica con delle costruzioni e, quando meno ve lo aspettate, ve la trovate in casa e la vostra casa se la  “magnerà “ pezzo per pezzo.

 

Allora chi la può dominare? Le dighe ci provano! La fortuna della nostra Valle sono le dighe che i nostri “vecchi “hanno costruito per invasare l’acqua, per accumulare quella energia potenziale che nasconde l’acqua in quota e la fa esplodere quando cade a valle, ma se essa è forzatamente condotta e domata in tubazioni di ferro produce preziosissima energia elettrica. Le dighe regimano e con il loro bacino possono contenere l’acqua quando è troppa. Senza le dighe, nei casi di forti perturbazioni, l’acqua scenderebbe con violenza nelle Valli causando danni e distruzioni, trascinando ciò che incontra, riempiendo le conche, sgretolando i grandi coni di deiezioni morenici sui versanti della montagna.  

 

I nostri avi non abitavano sul fondo valle ma sulle coste di montagna. A valle scendevano per coltivare la campagna fertile, ma quando nell’Adda l’acqua era tanta e gironzolava a suo piacere sul piano, la guardavano dall’alto con trepidazione; ma i danni erano solo per la campagna e loro si salvavano  abitando sulla costa. Si dirà: ora il pericolo è scemato poiché l’acqua dell’Adda è incanalata e domata nel suo andare verso Valle da possenti argini. Può darsi ma non siatene troppo sicuri.

 

Le dighe gestite bene, sono quelle che abbondano di norme di sicurezza per la loro stabilità e per i loro organi di manovra come le paratoie di scarico acqua e l’invaso / svaso diga è programmato tenendo conto delle previsioni meteo momento per momento. Le dighe possono anche essere il fiore all’occhiello della nostra Valle, fonti di ricchezza che garantisce un equo compenso in danaro tramite i canoni e sovraccanoni di Concessione ai Comuni sui quali esse insistono. Le dighe con le centrali  garantiscono una produzione idroelettrica nel tempo, una rendita di valore molto superiore a qualsiasi evento culturale o sportivo nazionale o mondiale, inoltre le dighe garantiscono una sicurezza di riserva d’acqua per noi e per la Nazione.

 

Tutto bene quando piove normalmente, ma se l’acqua manca a causa della siccità prolungata come facciamo?  Tutti gli esseri viventi dipendono dall’acqua e se l’acqua scarseggia  la prima cosa che occorre fare è raccogliere, trattenere, riciclare e usare con cura l’acqua che cade con la pioggia. Le dighe ci sono di aiuto poiché fanno da “polmone “ di riserva mitigando nel tempo la mancanza d’acqua rilasciandola per quel che basta.

 

A questo punto, mi piace svelare ”un segreto di pulcinella” ma che molti nostri Politici e Amministratori sembra non passi per il capo, ma che i Produttori e Gestori di energia elettrica in Valle sanno molto bene. Il segreto, in questi tempi dove i ghiacciai si stanno riducendo al lumicino e la siccità sembra far da padrona, potrebbe stare nella costruzione di piccoli e medi bacini di invaso per la raccolta delle acque che le centrali turbinano per produrre energia elettrica e che normalmente se ne va tranquillamente a valle. Parte di questa acqua può essere fermata e riutilizzata per produzione di energia elettrica e per l’irrigazione.

 

Personalmente gradisco più un piccolo bacino d’invaso d’acqua ubicato nel piano in Valle ad uso d’acqua di irrigazione e raccolta acqua per produzione energia elettrica che uno spazio occupato da centinaia di auto e camion o una serie di supermercati con distese di macchine parcheggiate che contribuiscono ad inquinare, mentre il bacino di raccolta acqua rinfresca, rilassa e dà preziosa acqua per campi, prati e, se vogliamo, anche produzione di energia elettrica. Gestire bene il consumo dell’acqua, in particolare per la nostra Valtellina ricca di dighe e di impianti idroelettrici che la sfruttano nella grandiosa rete di canali, condotte, tubazioni ecc, ecc, a mio parere, è un lavoro di alta ingegneria dove l’esperienza, la competenza, la miglior tecnologia, gli investimenti, la manutenzione devono essere garantiti nel tempo. Solo così potremmo far fronte al progressivo diminuire di questa risorsa, bene comune di tutti.  

 

Ezio (Méngu)

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