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Criptovalute: un fenomeno su cui investire o una colossale bolla?

ECONOMIA E POLITICA - 20 01 2018 - Redazione

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In ambito tecnologico/finanziario se c’è un argomento che sta canalizzando l’attenzione di tutti i media e di milioni di utenti è, senza dubbio, quello riguardante le criptovalute. Tutti si chiedono cosa sia una criptovaluta, ma basta cercare sul web per capire di cosa si tratta, come questa interessante raccolta di guide su come investire in criptovalute creata dal sito più conosciuto in Italia a tema economico, ovvero meteofinanza.com.

 

Ma procediamo con ordine. Una criptovaluta è un bene di tipo digitale che viene utilizzato come modalità di scambio attraverso la crittografia per rendere sicure le transazioni e controllare la creazione di nuova valuta.

 

La prima criptovaluta creata è stata Bitcoin, ideata nel 2009 da Satoshi Nakamoto, un profilo anonimo. Da quel momento si è dato vita ad un proliferare di criptovalute, le cosiddette, altcoins, un grande insieme di alternative a Bitcoin.

In pratica non si tratta di altro che di un mezzo di scambio simile alle classiche monete come Euro, Dollari etc. Questa, però, è stata progettata con lo scopo di scambiare informazioni digitali attraverso un processo che è stato reso possibile da alcuni principi della crittografia. La crittografia viene utilizzata per proteggere le transazioni e per controllare la creazione di nuove monete.

 

Ci sono, però, diverse differenze rispetto alla modalità classica di fare banca, in maniera del tutto centralizzata. Con le criptovalute, infatti, non c’è  nessuno che controlla la quantità di denaro che viene stampato. Tutto è prestabilito (esiste infatti un tetto massimo di Bitcoin, che è di 21 milioni circa) e questo significa che è praticamente impossibile alterare il valore dei Bitcoin.

 

Come con le classiche valute, le istituzioni finanziarie possono creare sempre più denaro, creando quindi più inflazione (secondo la teoria monetarista: l’inflazione deriva dall’espansione senza controllo dell’offerta di moneta da parte delle banche centrali). Sul web circolano centinaia di criptovalute diverse tra loro, derivate da uno dei due protocolli Proof – of - work oppure proof – of – quota. Tutte le criptovalute funzionano grazie ai miners, cioè gli utenti che fanno parte della rete di persone che hanno adibito i loro computer o macchine ASIC a partecipare alla validazione ed elaborazione delle migliaia di transazioni al secondo.

 

C’è, però, sempre una sorta di dubbio dietro il successo delle criptovalute. Si tratta di un asset su cui val la pena investire con fiducia, o sono la più grande bolla finanziaria e speculativa degli ultimi anni? I dubbi sono tanti ma, nonostante ciò, negli ultimi anni sempre più utenti hanno preso confidenza con il mondo delle criptovalute. Bitcoin ha raggiunto traguardi impensabili ed eccezionali, attirando l’attenzione da parte di utenti più o meno consapevoli di quel che stava accadendo nel settore delle criptovalute, con l’effetto che sempre più persone tentano l’investimenti nel comparto pur senza comprendere esattamente che cosa stessero per fare. Il bitcoin è ora scambiato anche tra investitori istituzionali attorno ai quali ruotano i mercati di azioni e bond. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, Goldman Sachs sta valutando l’avvio del trading sul Bitcoin. Peraltro, le criptovalute sono utilizzate anche da diverse società per raccogliere fondi.

 

Secondo gli analisti, però, un eventuale crash ha più probabilità di influenzare il sentiment sul mercato azionario, soprattutto nei settori hi-tech e finanziario. Storicamente, le bolle speculative sono difficili da individuare in tempo reale. Sì, se il prezzo di un asset scende del 50 per cento, con il senno di poi possiamo dire con una certa sicurezza che era sotto bolla speculativa.
Quando il Bitcoin è salito da 1 dollaro a 100 dollari in molti iniziarono già a parlare di bolla, tanto più quando la quotazione è passata da 100 a 1.000 dollari. Ma la domanda continua ad essere superiore all’offerta, tanto da portare il Bitcoin ad un rialzo stellare per il 2018.

 

Ma cosa succederà quando verrà raggiunto il numero massimo previsto di Bitcoin? Tempo fa le valute emesse dalle banche centrali erano sostenute dall’oro, e prima ancora dall’argento, ma questo sistema arcaico è stato rimosso definitivamente il 15 agosto 1971, e da quel momento il dollaro è crollato fino a valere un sesto di quanto facesse all’epoca.
Quindi, in un certo senso, la domanda di Bitcoin può essere spiegata semplicemente dal desiderio di molti di avere una moneta che non può essere compromessa dai politici e dalle banche centrali, la cui offerta è limitata e la cui difficoltà di creazione diventa sempre più dura, piuttosto che con dei principi economici classici.

 

Quel che è certo è che ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il mondo degli investimenti. Nessuno, fino a qualche anno fa, si sarebbe immaginato di poter investire in maniera così remunerativa su una moneta virtuale. Il successo del Bitcoin crescerà ancora nei prossimi anni e siamo sicuri che sarà in grado di attirare ancora più nuovi utenti, pronti ad investire su questa moneta virtuale rivoluzionaria. C’è da capire, però, come evolverà il mercato, anche in base alle numerosissime monete virtuali create sulla scia di Bitcoin e che stanno prendendo valore sul web. Staremo a vedere.

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