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Carcere di Sondrio, il governo effettuata ispezione ministeriale

ECONOMIA E POLITICA - 15 09 2017 - Redazione

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“Due anni fa, a Natale, - ha dichiarato il senatore valtellinese Mauro Del Barba, a seguito della risposta resa in Aula dal Governo in merito all’interrogazione presentata dal senatore dem sulla situazione venutasi a creare nel capoluogo lo scorso anno, che portò alle dimissioni dell’allora Garante dei Detenuti Francesco Racchetti - nell’ambito di un’iniziativa di solidarietà lanciata dal collega Ernesto Preziosi mi recai in visita ai detenuti del carcere di Sondrio: è stato naturale proseguire l’impegno anche nel momento in cui la casa circondariale ha vissuto un periodo molto delicato, che ha coinvolto l’intera comunità cittadina e il cui riverbero è finito anche sulle pagine di cronaca nazionali.”

 

“Mi sono da subito impegnato in prima persona, proprio su richiesta dell’allora Garante e della gravità dei fatti contenuti nella sua lettera-denuncia, interrogando il Ministero della Giustizia in merito e sollecitando un’apposita attività ispettiva necessaria a fare piena luce sulla vicenda e garantire il rispetto della legalità e delle finalità di reinserimento sociale dei detenuti. Il lavoro del Ministero e dell’Amministrazione penitenziaria ha richiesto tempo, ma ha consentito di riorganizzare con serenità ed efficacia i servizi all’interno del carcere.”

 

“Attraverso la sottosegretaria Chiavaroli, - ha aggiunto il senatore Del Barba. - il Governo ha oggi risposto alla mia interrogazione riportando il lungo lavoro messo in campo dalle amministrazioni centrali, in particolare la visita ispettiva ministeriale presso la struttura del capoluogo, l’intervento del direttore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Pagano e le prescrizioni che lo stesso direttore ha impartito alla direzione del carcere.” “Dal punto di vista personale, devo ringraziare il Ministero per il mio coinvolgimento immediato e continuativo in termini di confronto e informazione su tutta la vicenda: devo però rilevare che i tempi di risposta, anche tenuto conto della complessità della questione, sono stati troppo lunghi e che solo oggi i termini e le modalità delle azioni messe in campo vengono pubblicamente alla luce nella loro pienezza. Ritengo, a questo proposito, particolarmente importante che le prescrizioni impartite alla direzione vengano rese pubbliche. Ho chiesto pertanto che si agisca in questo senso, attraverso un’azione del Ministero oppure fornendomene copia, così che gli operatori e la cittadinanza possano essere debitamente informati e la soddisfazione possa essere, così come il controllo dei risultati, piena e condivisa.”

 

“Affinché questa vicenda, di cui oggi salutiamo con piacere la risoluzione almeno negli aspetti principali, venisse affrontata con serietà e attenzione - ha concluso il senatore morbegnese - sono state purtroppo necessarie le dimissioni dell’allora Garante Racchetti, a cui tutti dobbiamo riconoscenza. Ho avuto modo di verificare quanto sofferte siano state le sue dimissioni, motivate dall’interesse e dalla passione verso i detenuti e il ruolo stesso di garante, esercitato nel nostro territorio con grande merito. Grazie al suo intervento e a quello di molte altre persone, unitamente alle azioni messe in campo dal Ministero e dalle amministrazioni centrali, ora la situazione è migliorata. Ovviamente, ben consapevole che sono molte le persone e le istituzioni che nell’ordinario si occupano del merito e fanno la loro parte nell’interesse delle comunità, manterrò intatta la mia disponibilità a seguire da vicino le problematiche inerenti la casa circondariale di Sondrio, nella convinzione che sia compito di tutti operare nel miglior modo possibile per garantire ai carcerati una detenzione dignitosa e volta alla riabilitazione sociale e lavorativa di ognuno.”

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