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Santuario Madonna ospita mostra sulla sindone

CULTURA E SPETTACOLO - 02 04 2019 - Ada Grossi

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/Ada Grossi

La prima domanda che ciascuno di noi dovrebbe porsi di fronte alla Sindone di Lirey-Chambéry-Torino è: di che cosa si tratta, esattamente? Si tratta di un reperto storico unico che va compreso per ciò che è materialmente, prima di ogni possibile interpretazione. Questa è la logica entro la quale è stata concepita la mostra che presenteremo a Tirano il 13 aprile.

 

Nella conferenza del 10 maggio ci concentreremo innanzitutto sulla natura della Sindone, sulla base dei dati scientifici acquisiti, soprattutto dopo le imprescindibili analisi dello STURP (Shroud of Turin Research Project) del 1978; procederemo poi a esaminare le torture inflitte all'Uomo della Sindone alla luce delle indagini anatomo-patologiche, che hanno chiarito come costui sia stato avvolto in quel Telo quando era già morto, e inquadreremo tali torture, dalla flagellazione alla crocifissione, nei contesti storici più ampi cui esse rimandano.

 

Ancora, illustreremo brevemente la storia del Telo a partire dal momento in cui le sue vicende sono documentabili con certezza, cioè da quando fu esposta in Francia poco dopo la metà del XIV secolo. Nessuno può dire dove si trovasse in precedenza, al punto che c'è chi ne mette in dubbio l'esistenza prima di allora: eppure molti elementi, tra cui prelievi di diversi materiali depositatisi sul tessuto, dimostrano che essa fu invece conservata anche in luoghi molto lontani dall'Europa; e poiché si trova in Europa ininterrottamente da quasi sette secoli, significa che altrove deve essere stata prima.

 

Ci domanderemo infine come e perché questo oggetto abbia sempre suscitato tanta devozione da parte dei fedeli, in base alla straordinaria corrispondenza tra gli indizi della tortura e dell'esecuzione dell'Uomo della Sindone impressi su quel lino e le narrazioni evangeliche della Passione di Cristo; infine, cercheremo di capire se e in quale misura questa corrispondenza può essere corroborata e confermata dalle analisi scientifiche oggettive condotte sul Telo.

 

Ada Grossi

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