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Quel primato tiranese: 1671, il primo volume stampato in Valtellina - la Tipografia Massella

CULTURA E SPETTACOLO - 11 11 2021 - Ivan Bormolini

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/Immagine del presunto primo libro stampato a Tirano
Immagine del presunto primo libro stampato a Tirano

(Di I. Bormolini) Ci sono delle vicende inerenti alla storia di Tirano che sono ancora poco conosciute, nel mio pellegrinare su testi di storia valtellinese, ho trovato una notizia davvero particolare, il primo libro stampato in Valtellina era stato composto in una tipografia di Tirano. Da questo fatto ho deciso di indagare ulteriormente su questo mondo della stampa di quell'antico borgo. Oggi, dunque, analizzeremo le vicende di quel testo e nelle prossime puntate, ci saranno altre notizie del tutto particolari che fanno parte a pieno titolo di un primato tutto tiranese della carta stampata.

 

Siamo ben lontani nel tempo, era infatti il 1671 quando si verificava questo fatto ed il tutto si inquadrava in un periodo storico particolare dove andavano delineandosi i primi tentativi di introdurre l'arte tipografica in Valtellina.

Analizzando il quadro politico, ben tenendo presente le vicende drammatiche del Sacro Macello e le successive azioni, si era giunti alla cacciata dei dominatori Grigioni dalle nostre valli sotto il loro controllo sin dal 1512.

Occorre dire che i nostri territori e le nostre genti anziché conquistare la libertà tanto desiderata, erano stati dilaniati per quasi ancora un ventennio da lotte sanguinose condotte da Grigioni, Spagnoli e Francesi.

I villaggi erano saccheggiati e bruciati da mercenari, la popolazione era stremata dalle lotte ma soprattutto da pestilenze e carestie.

Per farla breve e tornare alla vicenda di cui vi voglio parlare, la pace ritornava solamente nel settembre del 1639 a seguito del Capitolato di Milano con il quale la Valtellina e le due contee ritornavano in possesso delle Tre Leghe.

Il ritorno delle Tre Leghe avveniva con la garanzia del governo spagnolo nel ducato di Milano che i Reti, avrebbero da qual momento amministrato in modo più corretto i territori sottomessi, allontanando definitivamente il culto protestante dagli stessi e rispristinando il libero esercizio giurisdizionale del vescovo di Como.

In questo contesto, andava inserendosi l'introduzione dell'arte tipografica in Valtellina e quindi la vicenda tiranese.

Sino a quegli anni gli studiosi locali non disponevano in valle di una tipografia dove poter stampare le loro opere e così continuavano a pubblicare a Como, Milano e altrove; in tal senso vale la pena ricordare il caso del tiranese Giovanni Antonio Cornacchi che aveva pubblicato nella metropoli lombarda la sua “Breve istoria della miracolosa Madonna di Tirano”.

Nel 1667 il podestà di Poschiavo Bernardo Massella si era associato con Antonio Landolfi III° per la gestione della vecchia tipografia e, con la collaborazione del tipografo italiano Cecilio Sabbio, nel 1668 aveva pubblicato “Li Statuti della Valtellina” in una bella veste editoriale.

Pare che poco dopo lo stesso Massella avesse eretto una succursale della tipografia a Tirano o perlomeno che avesse ceduto il materiale per stampare ad altri. Il tutto può trovare una conferma, in quel di Tirano infatti venivano stampate due opere di Giovanni Maria Parravicini.

Il Parravicini era stato il sesto parroco di San Martino in Tirano dal 1662 al 1685 e nello stesso tempo aveva rivestito il ruolo di commissario apostolico per tutta la Valtellina e contadi adiacenti.

Tra le notizie sulla sua figura, il Varischetti scrive che Giovanni Maria Parravicini era stato uno dei più insigni prelati del tempo. È lo stesso scrittore e storico di cose nostre don Lino Varischetti che nel parlare del Parravicini ci ha fornito una notizia importante sulla tipografia Massella a Tirano.

Definendo il Parravicini come uomo di vastissima cultura, don Lino afferma che lo stesso suo predecessore, aveva scritto due opere di teologia date alle stampe nel 1671 a Tirano dove esisteva una fiorente tipografia con i torchi.

Ecco dunque che i conti tornano e si ha pure l'opera teologica del Parravicini in due parti e intitolata “ Nuclei theolgici, ac legalis vastissimae contractum materiae.....”.

Dall' analisi delle altre diciture impresse nelle due opere, si evince che Giovanni Agostino Bassi fosse l'editore e Giovanni Pietro Bevilacqua lo stampatore che aveva fatto uso dei caratteri tipografici del Massella.

Nell'immagine di copertina propongo l'opera teologica del Parravicini (Pars Prima) che a quanto risulta è il primo libro edito in Valtellina e soprattutto a Tirano.

Si tratta di due volumetti in 16° stampati con bei caratteri e adorni di eleganti finalini, su carta, almeno in parte, proveniente da Bergamo, come testimonia una filigrana. Il primo è dedicato al cardinale Federico Borromeo e il secondo al vescovo di Como Giovanni Antonio Torriani, vescovo diocesano dal 1666 al 1679.

Per tornare a citare la tipografia o stamperia Massella in Tirano, ci viene in aiuto il Quadrio esattamente nel terzo volume delle sue “Dissertazioni critico-storiche intorno alla Rezia al di qua delle Alpi, oggi detta Valtellina” che risale al 1756 dove a proposito della stamperia Massella scriveva:

“Questa stamperia che in Tirano era e in Poschiavo, avendo posti in gelosia i tribunali ecclesiastici, per togliere però ogni prossima occasione di pubblicare opere in luoghi non soggetti alla revisione inquisitoria, fecero eglino ogni sforzo finché l'ebbero dissipata”.

Per capire ancora meglio, l'intricata matassa sull'editoria di quei tempi e sulla tipografia Massella, ci fornisce un indizio l'ingegner Antonio Monti, nella sua “Bibliografia comense”, precisa che detta tipografia era stata fatta chiudere con decreto del 26 agosto 1671 perchè gli acattolici ne abusavano per diffondere i loro errori.

L'analisi delle date e degli eventi ci riconduce al parroco Parravicini e alla sua citata opera, è possibile immaginare che queste sue trattazioni date alle stampe, fossero state uno degli ultimi lavori di questa stamperia.

In quel di Poschiavo però la tipografia Massella continuava la sua attività, ne dava conferma il dottor Bornatico nel dire che nel 1703 la Dieta delle Tre Leghe interdiceva allo stampatore di pubblicare scritti polemici o politici senza il consenso superiore.

 

 

FONTI:

EDITORIA CULTURA E SOCIETA'. QUATTRO SECOLI DI STAMPA IN VALTELLINA ( 1550-1980) Vol 1. BANCA POPOLARE DI SONDRIO. Stampa: finito di stampare dalla Poligrafiche Bolis spa in Bergamo nel mese di febbraio 1990. Dal capitolo I° del volume 1 “La stampa valtellinese nel periodo Grigione”. A cura di Battista Leoni. Pagine 15,16,17.

L'immagine di copertina è tratta dalla stessa fonte a pagina 17.

TIRANO. Autore Lino Varischetti. Stampa: finito di stampare il 29 settembre 1961 presso la Tipografia Bettini in Sondrio. Dal capitolo XX “I PREVOSTI DI TIRANO”, pag 94.

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