MENU

Piccolo viaggio tra le iconografie dell'apparizione

CULTURA E SPETTACOLO - 21 09 2017 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/L'occhio in controfacciata in santuario Madonna Tirano

(A cura di Ivan Bormolini) La nostra città e le sue frazioni sono ricche di iconografie in tema di Apparizione. In questo piccolo viaggio proporrò alcuni esempi di opere d'arte legate all'evento storico del 29 settembre 1504.

 

Partiamo dal santuario Mariano, un patrimonio di fede, arte e cultura.

In questo ricchissimo scrigno di opere d'arte, le raffigurazioni della scena dell'Apparizione della Beata Vergine Maria al Beato Mario Omodei, sono molte, ne ho scelte tre.

Senza dubbio colpisce l'attenzione del fedele e del visitatore, il primo ex voto datato 1513 che vi ho già citato la scorsa settimana nella rubrica della storia tiranese.

 

La tela è collocata sulla parete della navata di sinistra del santuario, l'autore risulta essere ignoto, tuttavia ne conosciamo qualche particolare sulle sue origini.

Un tale Giovanni, di origini poschiavine, era stato contagiato dalla peste e si era rivolto alla Madonna di Tirano invocandone la guarigione.

In cambio del miracolo, aveva promesso di far realizzare un dipinto raffigurante la scena dell'Apparizione.

Si sa che una volta liberato dalla terribile malattia, Giovanni era giunto a Tirano con il preciso impegno di mantenere fede alla promessa fatta, ecco dunque il primo ex voto del santuario il quale testimonia una delle tante miracolose guarigioni.

 

Sempre dall'interno della Basilica, osserviamo un'altra scena dell'incontro tra la Beata Vergine Maria e l' Omodei, si tratta dell'occhio in contro facciata, realizzato nell'ambito dei lavori portati a termine in occasione del quarto centenario dell'Apparizione ( 29 settembre 1904 ). La pregevolissima opera è della ditta Beltrami di Milano.

 

Rimanendo nel tempio, passiamo alla parte esterna, certamente colpisce nella facciata principale della Basilica il maestoso portare realizzato dal maestro Alessandro Della Scala. Il Della Scala, oltre ad altre scene che compongono il portale maggiore, ha rappresentato anche quella dell'Apparizione.

 

Nella parte alta dell'opera, esattamente al centro, troviamo il bassorilievo fiancheggiato da due nicchie laterali con due statue, nella nicchia di destra vi è Santa Perpetua ed in quella si sinistra San Remigio. Osservando l'Apparizione voluta dal maestro Della Scala, non si può non notare l'immensa volontà narrativa e la sua maestosa solennità.

 

Sempre rimanendo nel tempio, notiamo ai piedi del grande campanile una piccola porta d'ingresso, anche qui l'Apparizione è davvero ben raffigurata. Si tratta di un rilievo che ci mostra i protagonisti di quell'alba del 29 settembre 1504. E' un opera del maestro Renzo Antamati, bellissima è la parte superiore dove l' artista locale oltre a richiamare il contesto paesaggistico pone in risalto la Vergine Maria, Mario Omodei e San Michele, bello è anche il cartiglio superiore che reca la dicitura Servire Mariae Regnare Est.

Negli anni passati, lo stesso autore dell'opera ha condotto un restauro della stessa, al fine di contrastare l'ossidazione del ferro, ne è conseguito un recupero delle parti danneggiate ed il tutto ha permesso di preservare l'iconografia grazie anche all'applicazione di vernici protettive.

 

Sempre in piazza della Basilica, al cospetto dell'entrata della Casa del Rettore, ammiriamo un'altra opera dell' Antamati. E' un pregevolissimo sbalzo in rame dove l'autore, diversamente da altre varie opere legate al tema pare abbia voluto mostrare l'essenza del dialogo tra Maria ed il veggente. Non compaiono altre figure di angeli o Santi, non si denotano sfondi paesaggistici particolari, ma risulta facile interpretare la semplicità espressiva di quei momenti, osservando i volti dei due protagonisti.

Si comprendere nell'opera in questione l'essenzialità del messaggio “Bene Avrai”.

 

Lasciamo la piazza della Basilica per incamminarci tra via Rasica e via Monaci. Nell'immediato è possibile notare sopra il portone d'ingresso di palazzo Omodei Marinoni, oggi di proprietà Garbellini, una secentesca scena che raffigura l'Apparizione, è un vero peccato che quest'opera abbia perso gran parte del suo splendore originale.

Pochi metri più avanti, esattamente all'altezza del bivio tra via Rasica e via Monaci ecco un altro esempio di iconografia. Il dipinto dell'Apparizione, lascia oggi intravedere la maestosità religiosa dell'incontro. La nicchia affrescata pare discretamente conservata, ma certo anche in questo caso il tempo ha lasciato qualche segno di danneggiamento.

Nel guardare il tutto, si nota che vi sono solo i due protagonisti, il tutto pare molto sobrio, la Vergine indica al Mariolo, il luogo esatto per l'edificazione di una chiesa a lei dedicata, la stessa opera celermente costruita appare sullo sfondo.

 

Ora, per concludere questo breve viaggio passiamo alle edicole votive, ovvero quelle che comunemente chiamiamo “santelle”. Ne cito due esempi particolari, dove l'evento di quell'alba alla Folla è ben narrato. Ci troviamo in via dei Castelli e contrada Dosso. Su quella che in molti indicano con il nome di strada vecchia, nello svincolo che conduce da un lato verso la storica contrada e dall'altro verso i nostri monti di Ronco, Canali e Piscina sorge un'antica santella.

Spiace vedere, nella sua parte esterna come la mano dell'uomo sia stata in grado, di deturpare con incisioni quest'opera, nel suo interno però, esattamente nella parte centrale spicca un dipinto che ci riporta ai fatti della Folla.

Si tratta di un rifacimento e di una riaffrescatura, risalente agli inizi del 900 per opera del pittore Tagliaferri.

Si vede il volto dolce della Vergine Maria, mentre quello di Mario pare ovviamente sorpreso, il tutto avviene sotto l'occhio vigile di San Michele. Notevole anche lo sfondo.

 

Siamo all'ultima tappa di questa carrellata, approdiamo in via porta Bormina, questa edicola, a differenza di altre mi ha sempre colpito per la particolare configurazione costruttiva che è diversa dalla altre. Nella parte centrale è dipinta l'Apparizione, oltre ai due protagonisti sono rappresentati con atteggiamento vigile San Michele e l'angelo Custode, sullo sfondo la chiesetta di Santa Perpetua.

Tirano e le sue frazioni come già detto sono ricche di queste rappresentazioni e di altre immagini religiose, sia dipinte su muri, oppure nelle edicole votive. L'impressione, anzi la realtà, è che questo patrimonio artistico, frutto anche dell'ampia devozione popolare ben radicata un tempo, sia dimenticato, scordato ed affidato allo scorrere inesorabile del tempo.

Sarà possibile un giorno censire queste opere ed avere i fondi necessari per poterle salvaguardare? Qualcosa in tal senso anche in un recente passato è stato fatto, ma il lavoro da portare avanti pare ancora molto lungo e irto di ostacoli.

 

 

FONTE: L'iconografia dell'Apparizione della Madonna di Tirano. Autrice Tamara Del Dosso Vanari, coordinamento e cura editoriale di Bruno Ciapponi Landi, stampa Tipografia Polaris Sondrio.

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI