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Per giudicare le persone, prima bisogna conoscerle

CULTURA E SPETTACOLO - 28 03 2017 - Rossi Mauro ‘59

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/bob dylan

Quando si vive un periodo un po' buio, come stà capitando a me, è essenziale non rinchiudersi nel proprio guscio, cercare, per quanto possibile di uscire da casa, frequentare gente, parlare, magari anche di cose banali, ma parlare, dialogare e stare con la mente fuori dal tunnel nel quale inevitabilmente resteresti se ti isolassi in casa a rimuginare sui tuoi problemi.

 

Ma c'è una cosa che è ancora più importante e soddisfacente e gratificante quando ci si trova in situazioni come la mia attuale; riuscire, pur nel tuo piccolo, a dare una mano a persone che sono ancora più disagiate di tè.

 

Io ho la fortuna di avere un lavoro e dei datori di lavoro che stanno comprendendo la situazione in cui mi trovo, ma in un piccolo paese come questo ci sono persone che, magari solamente per colpa del cognome che si ritrovano, vengono sistematicamente "tagliate fuori" da qualsiasi possibilità di lavoro, di amicizie e di affetto, persone buone e con voglia di fare ma spesso ignorate dalle Istituzioni o addirittura da conoscenti poco sensibili.

 

L'ipocrisia delle persone a volte mi lascia interdetto, giudicare una persona solo per il suo cognome o per le sue parentele spesso e volentieri è ignobile e disumano. Per giudicare le persone, come minimo prima bisognerebbe conoscerle, parlare con loro, e comprendere da cosa derivano i loro disagi. Come diceva Dylan, giudicati e poi giudica.

 

Rossi Mauro ‘59

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1 COMMENTI

28 03 2017 18:03

Méngu

"Per giudicare le persone, come minimo prima bisognerebbe conoscerle, parlare con loro, e comprendere da cosa derivano i loro disagi......." Hai detto bene ! Carissimo, te lo dice un anziano. Impara a memoria il detto di Metastasio, poi quando ti criticano o non vogliono sapere di te , fissa negli occhi il tuo prossimo scorretto e gridagli ad alta voce il detto di cui sotto. Il tuo sfogo denuncia chi ti vuol male e chi ti legge l'avrà sulla coscienza. Ciàu, e ....stai tranquillo ! "Se a ciascun l'interno affanno Si leggesse in fronte scritto Quanti mai, che invidia fanno Ci farebbero pietà! — Pietro Metastasio