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Pensieri laici. Il dolore innocente

CULTURA E SPETTACOLO - 23 03 2018 - Méngu

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Quando ero studente una cosa mi dava pena: quella di consegnare il foglio in bianco quando il professore ci proponeva un tema o delle equazioni da risolvere. Quando, malgrado le feroci spremute di intelletto, sbuffi, grattate di capo, sbirciate a destra e a sinistra e ai foglietti sottobanco non riuscivo a scrivere nulla sul foglio la mia sensazione era di inettitudine e di vergogna. Orbene se un professore di religione mi desse, ora che sono vecchio, il seguente tema da svolgere: Perché Dio appare così ingiusto da far nascere bambini con handicap o lasciarli morire di tumore o sotto le macerie di un bombardamento? Penso proprio che, con grandissima pena, consegnerei il foglio in bianco poiché non trovo risposta al dolore innocente. Credo però che, in questo caso, la pagina bianca sia lo svolgimento del tema stesso poiché il bianco è il simbolo dell’innocenza, della purezza, della verginità, ed è il colore degli angeli e del Paradiso. La pagina bianca lascia il segno del mistero, dell’interrogativo esistenziale con le parole “ O Dio, mio Padre non ti comprendo, ma confido in Te “.

***

La pagina bianca che vedete è rimasta sulla mia scrivania per oltre sei mesi cercando una risposta al “ dolore innocente “. Mi sono rivolto ad alcuni sacerdoti perché mi dessero , se non una spiegazione, almeno un conforto su questi interrogativi. Nulla, nessuno mi ha saputo dire qualcosa. Poi mi è capitato tra le mani il libro del teologo laico Vito Mancuso “ Il dolore innocente , l’handicap, la natura e Dio “ che si poneva il tema. Il libro mi è stato di grande conforto. Ho trascritto nella pagina bianca questo brano tratto dal libro: “Tutto è libero, la libertà è il respiro del cosmo. La natura è libera di evolversi e di regredire, di migliorare e di peggiorare. Dio l’ha posta libera, Dio la vuole libera. Nella natura, per far nascere la libertà, Dio Padre ha scelto di essere presente solo come principio impersonale, delegando la presenza personale al Figlio, l’Agnello immolato, e al vento incontrollabile della Spirito. Perchè , dunque, nascono così? Perché ci sia la libertà, perché gli esseri umani possono essere liberi. Agli uomini, alcuni dei loro figli nascono così perché essi sono liberi; ma liberi vuol dire fragili, esposti al nulla. L’handicap è il prezzo che si paga a una creazione libera, lo stesso prezzo pagato dal Padre con l’immolazione del Figlio ab origene mundi.”

 

Grazie dott. Vito Mancuso le Sue parole, sono di conforto.

 

Méngu

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