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Lo Statuto dell'Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione di Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 04 08 2022 - Ivan Bormolini

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/bernardino mazza

(Terza parte di I. Bormolini) Nella puntata pubblicata ieri si è potuto vedere come era nato l’Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione di Tirano, chi erano stati i soci fondatori e chi o coloro che vi avevano aderito (per essere soci era necessario versare il contributo di almeno una lira).

Per capire meglio l'ampio campo di azione del sodalizio tiranese analizziamo oggi lo Statuto:

Promuovere l'istruzione civile e professionale dei lavoratori anche mediante l'istituzione di biblioteche popolari, di scuole professionali e serali.

Dare aiuto ai lavoratori nel costruire le loro organizzazioni di resistenza e di previdenza nonché le cooperative di consumo, produzione e credito.

Aiutare i contadini nel fare le pratiche per l'attivazione delle assicurazioni contro la mortalità del bestiame, ma anche nel campo dei problemi agricoli.

Istituire un apposito ufficio di collocamento per facilitare l'incontro tra la richiesta e l'offerta di lavoro.

Facilitare la soluzione delle controversie tra “lavoratori e padroni” mediante la costituzione di una Commissione arbitrale.

Oltre a questo, l'Ufficio voleva prestare la propria attenzione e tutela agli emigranti e questo avveniva mediante l'attivazione dei seguenti punti:

fornendo informazioni sulle opportunità di lavoro, le leggi vigenti, le condizioni di lavoro ed i salari, il clima, gli alloggi e la valuta usata nei paesi d'espatrio.

Si volevano sostenere gli emigranti nelle vertenze con gli imprenditori in caso di infortunio, nelle richieste di rilascio dei documenti, nella ricerca di persone, nel rintracciare valigie o cose smarrite durante il viaggio, nelle traduzioni delle lettere e dei documenti.

Tutte queste erano le attività proprie dell'Ufficio del Lavoro e dell’Emigrazione, ma nella realtà tiranese il suo dinamismo aveva esteso l'attività in altri campi perché il suo fondatore e principale animatore, Dino Mazza, aveva teso a caratterizzare l'Ufficio con un’impronta politica ben definita.

La politicizzazione dell’Ufficio era stata anni dopo, la ragione che aveva fatto nascere una forte controversia tra Mazza e Zubiani, che aveva portato quest'ultimo ad un abbandono della collaborazione con l'Ufficio stesso dimettendosi dalle cariche ricoperte nel 1920, alcuni mesi prima della sua morte.

Come già riportato nella precedente puntata, l'attività dell'Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione di Tirano era iniziata in via sperimentale già nel 1911, per poi iniziare ufficialmente ed essere pienamente funzionante il primo gennaio 1912.

Nel periodo in cui aveva avuto inizio l'attività, quindi già nel 1911, si discuteva anche della fondazione di una Camera del Lavoro.

Il tutto era stato oggetto di alcune riunioni tenutesi nelle sere dell'agosto 1911 tra un gruppo di operai: muratori, lavoratori del legno e panettieri. La Camera del Lavoro si era costituita di lì a poco.

Lo si sa, come conferma nel suo volume “La scodella in frantumi”, Pierluigi Zenoni, perché il vessillo sociale della Camera del Lavoro aveva partecipato all'inaugurazione del circolo socialista di Teglio nel settembre di quello stesso anno, ma soprattutto perchè il suo Segretario, Ernesto Schiavello, aveva svolto un appassionato e contrastato discorso in occasione delle celebrazioni del primo maggio del 1912, a Tirano... Doveva essere stato un intervento davvero particolare quello dello Schiavello, si evince infatti che il Commissario di polizia presente lo aveva interrotto per ben sei volte.

Sempre Pierluigi Zenoni nella sua citata opera, afferma che non è azzardato pensare che sia stata la presenza dell'Ufficio del Lavoro a stimolare, direttamente o indirettamente, tra gli operai il bisogno di dotarsi di una propria organizzazione di rappresentanza.

C'è però da dire che da quel momento in avanti non si era sentito parlare di iniziative promosse dalla Camera del Lavoro, e nelle cronache locali, solamente di tanto in tanto veniva citato il nome dello Schiavello, come focoso oratore di parte socialista.

Afferma P. Zenoni:

“La nostra opinione è che la Camera del Lavoro non “decollò” nel suo ruolo e nelle sue funzioni ed è del tutto probabile che fosse l'Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione a farne spesso le veci”.

 

Gentili lettrici e lettori, prima di proseguire nell'analizzare l'attivita dell'Ufficio del Lavoro e dell’Emigrazione di Tirano, desidero nella puntata di domani, scendere nel dettaglio della figura di Bernardino Mazza è infatti importantissimo, direi fondamentale comprendere la sua azione non solamente presso L'ufficio ma anche come Primo Cittadino di Tirano......Senza scordare il dottor Kalamus. A domani.

 

 

FONTE: LA SCODELLA IN FRANTUMI. Autore: Pierluigi Zenoni. Stampa: stampato per conto de l'Officina del Libro dalla Tipografia Bettini. Dalle pagine: 252 e 253. 

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