Lo sapevate che? Rosa Genoni, protagonista dell'antifascismo

Alla vigilia della giornata della Liberazione tornano alla memoria personaggi che meritano di essere rammentati per l'impegno profuso nella lotta al nazifascismo a rischio della propria vita. Tra loro merita una citazione la tiranese Rosa Genoni, nota stilista di grande talento.

Nata nel 1867, fu una femminista ed una pacifista della prima ora e si segnalò professionalmente all'Expo di Milano del 1906, dove una giuria internazionale le assegnò un prestigioso 'Gran Premio' nella sezione arti decorative (abbigliamento) per il suo innovativo ingegno che ne fece una figura di rilievo nel settore della moda. Rosa era socialista e fu tra le fondatrici delle leghe sindacali delle operaie tessili. Suo malgrado ebbe occasione di conoscere il duce, da lei definito con disprezzo 'el crapùn', al quale si oppose con determinazione. Pur di sottrarsi al giuramento di fedeltà al fascismo e al re rinunciò persino all'insegnamento di modisteria all'Umanitaria di Milano. Non riuscendo a sottometterla al suo volere, il regime la mise al bando e la sua casa e il suo atelier vennero spesso perquisiti dalle camicie nere.

Non solo, i suoi contatti e spostamenti furono oggetto di particolare attenzione sotto la minaccia di arresto per palese disfattismo nei confronti del governo mussoliniano. Venne schedata tra le persone pericolose per l'ordine pubblico, fin quando l'età e le condizioni di salute non la fecero più ritenere una minaccia. Finita la guerra proseguì la sua attività a favore del bene pubblico e della pace fino alla morte, avvenuta a Varese nel '54. In suo onore l'amministrazione comunale di Tirano le ha dedicato una panchina collocata nei giardini adiacenti il camposanto. 

Guido Monti