Lo sapevate che? I 200 anni della Viamala
CULTURA E SPETTACOLO - 02 09 2023 - Guido Monti
Il suo nome deriva dal romancio, dove per 'via Mala' si intende una strada cattiva per via della pericolosità del suo percorso. Fin dall'antichità la Viamala, malgrado la difficoltà del percorso, era una collaudata via di comunicazione fra la Lombardia e la Germania del sud, non foss'altro per essere la via più breve su questa direttrice. La mulattiera venne probabilmente utilizzata anche dai Romani, che per migliorare la viabilità avrebbero scavato nella roccia delle gallerie ancor oggi visibili. Nel corso del Medioevo il passaggio attraverso lo Spluga, e di conseguenza per le gole della Viamala, perse di importanza a favore di quello per il passo del Settimo e solo nel 1473 fu consentito un completo restauro della strada, nel frattempo caduta in rovina,.con un percorso modificato che tagliò fuori alcuni villaggi. Molto più tardi, nel settecento, furono realizzati due ponti, uno dei quali abbandonato il secolo successivo in seguito a un'alluvione, ma subito sostituito da un altro eretto più a nord. Con la direzione dell'ingegnere ticinese Giulio Pocobelli e l'assistenza del suo aiutante Richard La Nicca tra il 1821 e il 1823, dunque esattamente due secoli orsono, fu completata la costruzione del nuovo tragitto tra Bellinzona e Coira, cui fece seguito la liberalizzazione dei trasporti. La strada è rimasta sostanzialmente invariata fino ad oggi, a parte un nuovo ponte costruito nel 1936 per sostituire quello superstite del '700, che esiste tuttora ma è percorribile soltanto a piedi. Nel 1967 venne inaugurata la nuova autostrada A13 che supera la parte più stretta della Viamala con un tunnel di 742 metri e attraversa la gola nella parte meridionale su un ponte ad arco di 86 metri. Nel 1996 per raggiungere i resti dell'antico percorso è stata realizzata una passerella pedonale, poi distrutta da una frana e ricostruita nel 2005. Col pagamento dell'accesso, i turisti possono raggiungere il fondo della gola scendendo dal parcheggio posto lungo la strada mediante una scalinata di 321 gradini. Guido Monti
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